01/01/2013 - 01:00

Istat: calano lo smog e i rifiuti nelle città

Apparentemente positivi i dati resi noti dall'Istat sugli indicatori ambientali urbani. In realtà da una lettura più attenta emerge che gli italiani sono ben lungi dal respirare aria pulita e che il calo della produzione di rifiuti è addirittura un dato negativo, un indice della crisi e delle difficoltà che gli italiani stanno vivendo.
L'Istat presenta i risultati della rilevazione sugli indicatori ambientali urbani che, oltre agli Uffici di statistica comunali, ha coinvolto altri Organismi operanti sul territorio. I dati, relativi ai comuni capoluogo di provincia, sono disponibili in serie storica dal 2000 al 2009. In particolare per L'Aquila non tutte le informazioni sono disponibili a causa dell'evento sismico.

Da quest'anno sono state calcolate, inoltre, le serie storiche delle medie regionali dei capoluoghi (vedi tabelle allegate). I 116 capoluoghi di provincia oggetto di studio, in cui risiede il 29,8% della popolazione totale del Paese (quasi 18 milioni di persone), coprono il 6,8% della superficie italiana. La densità media della popolazione di questi comuni è pari a 873,1 abitanti per kmq: quella massima si registra a Napoli con 8.214,4 abitanti per kmq, quella minima a Tempio Pausania con 66,7 abitanti per kmq di superficie comunale.

Secondo il Codacons invece i dati sono molto lontani da essere confortanti; è di tutta evidenza, infatti, che i consumi decrescenti dovuti alla crisi economica ed i cali di vendite registrati persino nel settore alimentare, hanno inevitabilmente ridotto i rifiuti prodotti. Basti pensare che l'ultimo dato reso noto dall'Istat segna, in un anno, un calo del totale delle vendite pari all'1,9% (maggio 2010 rispetto a maggio 2009). Anche per l'inquinamento le città italiane continuano a superare abbondantemente i limiti fissati dalla direttiva europea. Per il PM10, ad esempio, nei 102 comuni monitorati le centraline hanno superato le soglie massime di inquinamento per ben 54,1 giorni, contro i 35 consentiti.

Il calo del numero dei superamenti rispetto al 2008, - 5,1%, non è necessariamente indicativo di un trend decrescente, ma può essere legato anche a fattori casuali come l'andamento climatico. Solo se il calo verrà riconfermato nei prossimi anni e nelle stesse percentuali, allora si potrà considerare un dato realmente positivo. Sicuramente negativo il calo della domanda di trasporto pubblico (-0,7%). Unico dato positivo è l'aumento della raccolta differenziata, anche se la percentuale sul totale della produzione di rifiuti urbani resta decisamente sotto il livello europeo.
Tommaso Tautonico
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