01/01/2013 - 01:00

Inu: rapporto sulle trasformazioni urbane

È stato presentato a Livorno, in occasione del XXVII Congresso dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, il Rapporto dal Territorio 2010, un dossier di ricerca a cadenza triennale per documentare i cambiamenti dell'attività di pianificazione del territorio in Italia.
 
Il Rapporto fornisce anche un'utile e documentata prospettiva per analizzare settori che, con il passare degli anni e alla luce dell'attuale crisi economica, suscitano sempre più interesse. 
Tra questi, particolare attenzione merita l'housing sociale
Il documento fotografa una scarsità diffusa a livello nazionale di investimenti pubblici nel settore dell'edilizia residenziale. 
Lo Stato, infatti, spende per la casa appena lo 0,1% rispetto al totale delle prestazioni di protezione sociale, contro il 2,3 della Germania, il 2,4 della Francia, il 5,8 del Regno Unito; la media dell'Unione europea è al 2,3%.
A questo si aggiunte la difficoltà delle famiglie italiane a sostenere le spese per gli affitti. 
 
Il Rapporto dal Territorio offre anche una lettura delle tendenze in corso a livello politico generale. 
Attualmente si registrano tendenze verso l'accentramento, non sempre efficaci, come per esempio il tentativo di attribuire compiti più estesi alla Protezione civile e la scarsa incisività del Piano casa. 
A questo si affianca la totale latitanza del governo sul fronte della pianificazione o programmazione e la mancanza di organicità nelle scelte che riguardano i trasporti e le infrastrutture strategiche. 
Sul fronte della pianificazione comunale si registra una preoccupante stasi: ben il 58%c dei Comuni, infatti, utilizza piani urbani approvati prima del 2000. 
Nel quinquennio che va dal 2005 al 2010, inoltre, sono stati complessivamente approvati dalle amministrazioni comunali circa 450 piani in meno rispetto al 2001 - 2005 (1505 contro 1949) e circa 300 in meno rispetto al 1996 - 2001, in cui si sono contati 1818 piani approvati. 
Ne risulta che solo 1505 Comuni sugli oltre 8000 hanno i vincoli (che la legge stabilisce durino cinque anni) operanti. 
 
Il Rapporto evidenzia anche come negli ultimi anni stia emergendo una nuova questione fondiaria
Lo stress di bilancio a cui sono sottoposti molti Comuni incentiva la vendita del patrimonio demaniale: la perequazione urbanistica si traduce, nei fatti, troppo spesso in "zecca municipale", mero veicolo di allocazione di crediti edilizi smerciabili per ogni dove. 
Infine, il dossier contiene un "focus" sull'uso di suolo agricolo, condotta in particolare su Lombardia, Emilia - Romagna, Sardegna e Friuli Venezia Giulia e realizzato dall'Inu e Legambiente assieme al Politecnico di Milano. 
I risultati testimoniano la crescente e preoccupante corsa all'urbanizzazione del nostro Paese, che sta progressivamente erodendo il territorio libero da insediamenti e quello destinato all'uso agricolo. 
In Emilia - Romagna in cinque anni il territorio urbanizzato è cresciuto del 8,1%, in Lombardia in otto anni dell'11,3, in Friuli in venti anni si è registrata una crescita del 9% del suolo urbanizzato, in Sardegna in cinque addirittura del 17,6%. 
Lisa Zillio
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