04/12/2017 - 12:41

Inquinamento: i cotton fioc invadono le nostre spiagge

Sono più di 100 i milioni di cotton fioc recuperati sulle nostre spiagge! L'inquinamento da plastica e microplastica raggiunge cifre impressionanti.

Secondo alcuni studi condotti dall'Enea le nostre spiagge sono invase da circa 100 milioni di cotton fioc. I risultati degli studi sono stati illustrati nel corso del workshop: "Marine Litter: da emergenza ambientale a potenziale risorsa".

inquinamento

Anche l'Enea interviene sull'emergenza rifiuti in spiaggia affermando che oltre l'80% dei riifuti raccolti sono di origine plastica. Sotto accusa anche le microplastiche, frammenti con dimensioni inferiori a 5 mm, che gli impianti di depurazione non  riescono a trattenere. Drammatica la situazione cotton fioc con più di 100 milioni di pezzi recuperati lungo le nostre spiagge. "La presenza delle plastiche in mare - afferma il ricercatore ENEA Loris Pietrelli del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali - è in larga parte dovuta a una scorretta gestione dei rifiuti solidi urbani, alla mancata o insufficiente depurazione dei reflui urbani, a comportamenti individuali quotidiani inconsapevoli. Così facendo il rischio di trasformare i nostri mari in discariche è molto elevato. Secondo alcune ipotesi, entro il 2050 nel mare avremo più plastica che pesci”.

I dati raccolti nel corso dei diversi studi sono stati presentati a Roma il 1 dicembre scorso nel corso del workshop: "Marine Litter: da emergenza ambientale a potenziale risorsa". L'Enea stima che ogni lavaggio in lavatrice scarica in mare 700mila microfibre di plastica e che ogni giorno, 24 tonnellate di microplastica provenienti dai prodotti cosmetici di uso quotidiano vengono riversate nei nostri mari finendo nella catena alimentare.

Prodotti di degradazione delle plastiche sono stati rinvenuti infatti anche nel fegato di spigole e microplastiche persino nel sale da cucina: uno studio condotto sul pescespada, ha evidenziato che nei contenuti stomacali di alcuni esemplari sono stati ritrovati rifiuti marini che riflettono le tipologie di plastiche maggiormente presenti in ambiente marino. Le attività di ricerca condotte dall’ENEA per caratterizzare le plastiche raccolte lungo le spiagge e in mare hanno rivelato che la maggior parte di esse è costituita da polimeri termoplastici come polietilene e polipropilene, materiali riciclabili in nuovi oggetti commercializzabili, da rifiuto a risorsa economica.

Con questo obiettivo la caratterizzazione qualitativa e quantitativa dei materiali polimerici può rappresentare il punto di partenza per una gestione sostenibile dei materiali plastici: dal recupero, al trattamento fino al riciclo. Un circuito virtuoso di riciclaggio, un mix di strategie all’insegna del “riutilizzo-riuso-riciclo”, in grado di valorizzare le potenzialità dei materiali a fine vita, oggi in massima parte sottovalutate.

Tommaso Tautonico
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