01/01/2013 - 01:00

Il progetto "Attorno al Mediterraneo"

Recuperare le tradizioni e le abilità tecniche di un luogo, elaborare nuove forme di dialogo e conoscenza, promuoverne il patrimonio ed esaltarne la ricchezza. Questi gli obiettivi che hanno dato vita al progetto "Sviluppo dei Saperi Artigianali Tradizionali e Integrazione dei Sistemi Produttivi in Marocco e in Italia", finanziato dal Programma di Sostegno alla Cooperazione Regionale - APQ Mediterraneo, Linea 2.1 Marocco realizzato dalle Regioni Sardegna e Toscana.
I frutti di questa attenta ricerca artigianale, risultati di un proficuo confronto tra i territori coinvolti, sono stati elaborati ed esposti alla Fiera Internazionale Macef di Milano, svoltasi dal 26 al 29 Gennaio, in una collezione di prototipi di ceramica e tessitura. In mostra: una piccola collezione di tappeti realizzati a Boujad, nella regione di Chaouia Ouardigha, una serie di cuscini e tessuti prodotti a Casablanca, regione Grand Casablanca, ceramiche prodotte a Ifrane Alì nella regione di Tanger-Tétouan. Inoltre è stato proiettato il cortometraggio d'autore "Il Sapere delle Mani", del regista Gianfranco Cabiddu, con immagini girate in Sardegna e in Marocco che raccontano un mondo e un linguaggio comune a tutto il Mediterraneo, nonché un video di The Fake Factory. Obiettivo primario del progetto è quello di recuperare il patrimonio di competenze materiali e delle tecniche artigianali locali e allo stesso tempo di valorizzare ed innovare la produzione artigianale locale, sia nell'ottica di salvaguardare le competenze tradizionali che di accrescerne le possibilità di mercato. L'iniziativa ha interessato diverse aree del Marocco ed è stata condotta contemporaneamente in alcune realtà della Regione Sardegna e della Regione Toscana. Ha avuto, come partner di progetto in Marocco, il Secrétariat d'Etat auprès du Ministre du Tourisme et de l'Artisanat du Royaume du Maroc chargé de l'Artisanat - Direction de la Préservation du Patrimoine de l'Innovation et de la Promotion.

L'APQ Paesi del Mediterraneo, a partire dal 2005, usufruisce dei finanziamenti del Ministero degli Affari e del Ministero per lo Sviluppo Economico per la realizzazione di azioni di cooperazione internazionale di mutuo interesse relative ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo, in partnership con le Regioni e con altri soggetti pubblici e privati anche esteri. L'obiettivo è quello di accrescere le competenze, le capacità organizzativo-gestionali e di cooperazione istituzionale delle Regioni italiane al fine di contribuire alla definizione di una strategia volta a valorizzare il ruolo del "Sistema Italia" nell'ambito dei processi di cooperazione internazionale decentrata. La Regione Sardegna è Responsabile dell'Attuazione per l'APQ Paesi del Mediterraneo. Le sinergie tra il territorio della Regione Sardegna, della Regione Toscana e di alcune aree del Marocco hanno dato vita ad una serie articolata di iniziative, i cui risultati sono stati raccontati attraverso l'esposizione al Macef. La Regione Sardegna, attraverso gli uffici della Direzione Generale della Presidenza, Servizio Affari Comunitari e Internazionali ha diversificato la propria azione, da una parte sviluppando un modello di ricerca e catalogazione dei 'Saperi' e, dall'altra, promuovendo e realizzando una serie di workshop con gli operatori marocchini, curati dal responsabile tecnico del progetto - Roberta Morittu - in collaborazione con la ONG Soleterre. L'attenta e approfondita ricerca, che ha interessato diversi settori dell'artigianato tradizionale, sia in Sardegna che in Marocco, ha portato alla realizzazione di una ricca documentazione costituita da video, fotografie e schede prodotto. Tutto il lavoro di ricerca confluirà nel costituendo sito web "Archivio dei saperi artigianali del Mediterraneo".

Le attività in Marocco hanno interessato principalmente i territori di Casablanca e Boujad. A Casablanca si è lavorato nella zona popolare di Chouada, quartiere Roches Noires, con un gruppo di madri in difficoltà. Le donne che fanno parte della cooperativa Femmes de Casablanca vivono in un contesto sociale di tipo suburbano, nel quale si è interrotto il processo di trasferimento in ambito familiare delle conoscenze legate alla tecniche artigianali della tessitura. Si è qui avviato un modulo formativo tecnico e si sono realizzati una serie di workshop attraverso i quali si è realizzata una campionatura di tessuti più complessi rispetto allo standard medio proposto. Il risultato è una serie di grandi cuscini realizzati in lana naturale bianca e nera, filata e tessuta interamente a mano. A Boujad il progetto, realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte e l'Associazione Béni Zemmour pour le développement social et culturel (ABZ), ha coinvolto le tessitrici della cooperativa Femmes de Nouasser. In collaborazione con l'architetto Milli Paglieri e la designer Roberta Morittu si è elaborata una collezione di tappeti improntati secondo uno schema progettuale modulare. Ogni tappeto risulta composto da tre elementi di eguale forma e dimensione, interscambiabili, di cui due in tinta unita e uno "disegnato". Anche in questo progetto si è scelto di lavorare con la lana locale, filata a mano e tinta con coloranti naturali.

La Regione Toscana, Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze, con la collaborazione di Sviluppo Toscana S.p.A., ha inizialmente sviluppato laboratori di Design e Ceramica nella Regione di Tanger-Tétouan (Marocco), con la direzione artistica di Giuseppe Lotti e Ilaria Serpente dell'Università di Firenze e Kadija Kabbaj, designer marocchina, con gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Design dell'Università degli Studi di Firenze (Daniela Ciampoli e Marco Marseglia hanno sviluppato i prodotti in ceramica marocchina esposti in fiera) e dell'Institut National des Beaux Arts de Tétouan. Al progetto della Regione Toscana hanno anche contribuito CSM-Centro Sperimentale del Mobile e dell'Arredamento e Artex-Centro per l'artigianato artistico e tradizionale. In Marocco il lavoro è stato condotto con le artigiane di Ifrane Alì, legate all'Associazione ADEO (Association de développement et de protection de l'environnement de Oued Laou). Più recentemente, si è spostato in Italia, a Firenze, dove gli studenti delle due scuole hanno collaborato col giovane ceramista, Alfredo Quaranta, per raccontare le possibilità di uno scambio realmente biunivoco e non solo Nord -> Sud. Al Macef sono stati messi in mostra i risultati dei due workshop. Nel caso del lavoro svolto in Marocco, si tratta di oggetti realizzati con tecniche antiche e bassa tecnologia, terra che prende forma dalle mani delle artigiane e al patrimonio di conoscenze che si tramanda da generazioni: un esempio di come il design può intervenire unendosi, valorizzando, i saperi locali, tradizione marocchina e il lavoro femminile, proponendo al tempo stesso prodotti di 'design' in grado di competere sul mercato. Si sono visti oggetti legati alla tavola, che, per materiale usato, decori e dimensioni sembrano recuperare una valenza archetipica e quasi totemica. Tra i prodotti realizzati in Italia con un progetto "a più mani" di studenti italiani e marocchini: un set per la preparazione del couscous alla marocchina che ci parla di condivisione del cibo come primo momento di scambio interculturale.
Tommaso Tautonico
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