26/01/2017 - 11:01

Il Presidente Trump e le bufale sui cambiamenti climatici

Ormai è un dato di fatto, per Donald Trump i cambiamenti climatici sono solo una bufala, una pericolosa bufala a cui bisogna porre rimedio.

cambiamenti climatici
Appena insediato, Donald Trump, ha sostituito la pagina ufficiale del sito della Casa Bianca dedicata agli impegni presi per fronteggiare i cambiamenti climatici, con una pagina dedicata al nuovo piano energetico nazionale, basato sui combustibili fossili. "I cambiamenti climatici sono una sciocchezza molta costosa con cui bisogna farla finita" ha ripetuto più volte in campagna elettorale, ma la domanda giusta da porre è: su quali basi scientifiche Donald Trump afferma che i cambiamenti climatici non esistono?
 
L'ha chiesto Jeffrey Sachs, direttore del Centro per lo sviluppo, all'apertura del convegno Artic Frontiers, a Tromsø, in Norvegia sul tema dei cambiamenti climatici: "In America abbiamo un nuovo presidente, come forse qualcuno di voi avrà già notato - scherza Sachs - è fondamentale tenere sempre presente che le dichiarazioni di Trump non riflettono alcuna posizione scientifica, non si basano su nessuna ricerca, su nessun dato. Le parole di Trump non sono fondate sulla scienza ma sugli interessi delle compagnie petrolifere. Sono un chiaro tentativo di rimangiarsi gli accordi sul clima di Parigi, e molte altre nazioni saranno ora tentate di fare lo stesso. Per questo sono ancora più pericolose".
 
Eppure nell'Artico un dato scientificamente provato c'è ed e molto evidente: l’aumento della temperatura media nel 2016 ha toccato punte di dodici gradi. Aumenta la temperatura dell'aria, dell'acqua, il ghiaccio si scioglie e il permafrost si assottiglia. Arrivano nuove specie di pesci da sud che "rimpiazzano" quelle originarie e le compagnie di trasporto studiano nuove rotte commerciali rese possibili dal disgelo.
 
Nel suo intervento, Sachs continua: "Investire in nuovi impianti è inutile per almeno due ottime ragioni. Abbiamo già a disposizione molto più petrolio e gas sulla terra di quanto possiamo bruciarne per rispettare gli accordi sul clima, e in secondo luogo questo tipo di investimenti, nell’Artico come nel Mediterraneo, non potranno mai essere competitivi rispetto alle risorse a basso costo disponibili in Arabia Saudita, Iran, Russia. Meglio puntare sulle rinnovabili e sulla ricerca, tenendo sempre presente che il riscaldamento globale è diverso da qualunque altro problema per un drammatico motivo: è irreversibile".
Tommaso Tautonico
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