28/08/2015 - 14:21

Expo: più valore all'agricoltura per un mercato migliore

Nuovo impulso alle organizzazioni e agli accordi interprofessionali a vantaggio del consumatore. E con "La Spesa in Campagna" debutta "la spesa agricola 2.0". La Cia, nella sua quarta giornata all'Expo, rilancia la necessità di riorganizzare e accorciare le filiere. L'Italia è in forte ritardo rispetto all'Europa e questo si traduce in meno reddito per chi coltiva e maggiori costi per chi consuma. Il "caso" dei prezzi all'origine dei fenomeni criminali del lavoro nero.
Dare più valore all'agricoltura per costruire un mercato agroalimentare migliore assicurando più reddito a chi coltiva e minori costi ai consumatori. Il "caso" dei prezzi agricoli peraltro è oggi al centro del dibattito poiché è da esso che si originano i fenomeni criminali legati al lavoro nero e al caporalato. Senza un'alleanza produttori-consumatori per la comprensione del valore agricolo difficilmente si potrà sconfiggere questa piaga. E proprio per questo in questi giorni la Cia rilancia la proposta dell'etichetta etica. Si tratta di un protocollo volontario attraverso il quale il produttore certifica che la coltivazione è stata fatta nel rispetto delle leggi, che le retribuzioni sono state corrisposte secondo contratto e che quel prodotto oltre ad essere di qualità, di origine certa e magari ottenuto da coltivazione biologica è anche "buono da pensare", cioè eticamente corretto. La sostenibilità per Cia è certo quella ambientale, ma è anche quella sociale ed etica. Ma per informare il consumatore è necessario che sia dichiarato il prezzo all'origine in modo che si capisca che produrre sottocosto significa infrangere le leggi e comprare sottocosto significa accettare l'idea che si possa ricorrere al lavoro nero.

"E' un nostro primario obbiettivo -dichiara Dino Scanavino presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori- quello di operare per incrementare il reddito delle imprese agricole. La nostra idea di agricoltura sostenibile si coniuga attraverso la sostenibilità economica, ambientale ed etica. Ma per far questo è necessario che i prezzi all'origine dei prodotti siano remunerativi per chi coltiva nel rispetto delle regole. Noi come Cia -sostiene ancora Scanavino- non ci fermiamo però alla mera affermazione di principio, vogliamo proporre delle soluzioni che stanno nell'accorciamento e nel miglioramento delle filiere, nella valorizzazione del ruolo delle Organizzazioni interprofessionali e dunque degli accordi interprofessionali convinti come siamo che dare più valore all'agricoltura significa costruire un mercato migliore. Purtroppo in Italia su questo versante scontiamo una frammentazione che fa lievitare i costi e un ritardo rispetto all'Europa sugli accordi interprofessionali e sul miglioramento delle filiere che si traduce in minor reddito per chi coltiva e maggior costo per chi consuma. Dall'Expo che si occupa di nutrire il pianeta noi lanciamo la nostra proposta per assicurare un futuro dignitoso all'agricoltura". Per questo la quarta giornata di Cia in Expo è incentrata su un tema d'importanza decisiva: "Strategie di successo per un'agricoltura che guarda ai mercati".

Il dibattito della giornata che si apre alle 10 e 30 all'Auditorium di palazzo Italia (Padiglione Italia) con una relazione introduttiva del vicepresidente di Cia Antonio Dosi proprio sui temi legati all'efficienza delle filiere e al ruolo dell'interprofessionalità. In sostanza si tratta di mettere a fuoco il fatto che le diseconomie della filiera dovute alla frammentazione ed agli eccessivi costi di transazione rappresentano il più importante fattore della perdita di competitività del sistema agroalimentare italiano. La frammentazione non è da imputare solo alla fase agricola ed alla ridotta maglia poderale delle aziende agricole, ma a tutte le fasi della filiera: dalle cooperative alle industrie alimentari, fino alle Centrali Italiane della Grande distribuzione. La mancata regolazione della filiera, inoltre, comporta una distribuzione del valore aggiunto particolarmente svantaggiosa per le imprese agricole, ma che ha effetti pesanti anche sul consumatore finale. In più in Italia non vi è -al contrario di quanto avviene nel resto d'Europa- attenzione al valore delle Organizzazioni Interprofessionali soprattutto a fronte del ruolo sempre più decisivo della grande distribuzione nel mercato agroalimentare. Per approfondire questi aspetti la Cia promuove dunque una tavola rotonda che si propone di mettere a confronto le diverse esperienze europee e di indicare una nuova strategia per l'Italia capace di ammortizzare le diseconomie del mercato. Alla tavola rotonda che ha per tema "Interprofessione: importante strumento di partnership nelle filiere agroalimentari. Cosa serve perché diventi reale soggetto di governo ed equilibrio dei mercati" partecipano -coordinati da Letizia Martirano direttrice di Agrapress, Bruno Buffaria della Commissione europea, Capo unità "Aspetti generali dei mercati agricoli", Luca Bianchi -Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca (tbc) del Mipaf - Pedro Baratro Triguero - Presidente OI OLIO spagnola "Interprofesional del aceite de oliva" -Bruno Dupont - Presidente OI ortofrutticoli freschi Francia Interfel - Thierry Roquefueil -Presidente OI latte Francia CNIEL- e Nazario Battelli - Presidente OI "Ortofrutta Italia". Sarà Dino Scanavino -Presidente di Cia- a trarre le conclusioni e a formulare la proposta operativa che la Confederazione Italiana Agricoltori intende portare su tutti i tavoli per migliorare la redditività della produzione agricola in rapporto ai mercati.

Ma nel corso di questa giornata di Cia in Expo si guarderà anche ai nuovi mercati, ed in particolare alla vendita diretta da parte delle aziende. Con l'utilizzo anche delle nuove tecnologie. Debutta anche il nuovo strumento di e-commerce che "Spesa in campagna" ha messo a punto e che consente al consumatore, collegandosi al sito www.laspesaincampagna di ordinare direttamente dal campo alla tavola anche i "freschi e freschissimi". Oggi pomeriggio ad Expo debutta infatti "la spesa agricola 2.0". Accade nel corso dell'assemblea aperta dell'associazione La Spesa in Campagna -la rete degli agricoltori di Cia che vendono direttamente- che sarà aperta dalla relazione di Matteo Antonelli, presidente dell'Associazione. Toccherà invece al direttore di Spesa in Campagna Tommaso Buffa illustrare il progetto innovativo di e-commerce legato al portale www.laspesaincampagna.it. Da questo nasce "la spesa agricola 2.0". Nel corso dell'assemblea interverranno Davide Pati, Associazione "Libera" che illustrerà l'esperienza sull'e-commerce del portale dei prodotti di Libera Terra, l'avvocato Donato Nitti che farà una relazione sul "Contratto di rete per la vetrina del territorio" mentre Beatrice Tortora e Roberto Barbi esporranno due casi di successo: l'esperienza di Spesa in Campagna a Pescara e la Bottega di Spesa in Campagna a Siena. Ancora Dino Scanavino -presidente di Cia- che farà le conclusioni del dibattito nota "Spesa in Campagna è la dimostrazione di come si possa assicurare reddito agli agricoltori migliorando l'efficienza del mercato. La vendita diretta è per noi un'importante risorsa, l'aver saputo utilizzare la meglio gli strumenti della tecnologia sviluppando un importante settore di e-commerce dimostrerà come l'agricoltura quando coniuga sostenibilità, qualità e innovazione è in grado di produrre grande valore.
Marilisa Romagno
autore