15/01/2015 - 13:58

Erosione costiera, Velo: salviamo le nostre coste con interventi prolungati e specifici

Coadiuvare a livello nazionale gli interventi locali per contrastare il fenomeno dell'erosione delle nostre coste, anche attraverso l'istituzione di un tavolo nazionale.
Questo il tema al centro dell'incontro che si è tenuto al ministero dell'Ambiente e a cui hanno partecipato il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, alcuni rappresentanti delle  Regioni costiere e l'Ispra.
 
L'idea è quella di partire da una ricognizione mirata sulla situazione delle coste italiane, dei progetti in corso, delle norme e delle conoscenze tecniche e scientifiche esistenti. Successivamente si valuterà una proposta comune per accedere ai fondi strutturali messi a disposizione, su questo tema, dall'Unione Europea. L'obiettivo è unico: contrastare il fenomeno dell'erosione rappresenta uno dei maggiori problemi che affliggono le nostre coste. 
 
Sono ben 2400 i km di costa italiana che mostrano gli effetti di una significativa erosione. E, poiché una superficie di spiaggia di 10 ettari, grazie alle attività del settore balneare, produce in un anno in media un valore di 3 milioni di euro, si può comprendere la portata delle ricadute economiche che possono avere questi interventi.
 
 "Si tratta di un'iniziativa che rientra nell'ambito delle politiche per il mare che il ministero dell'Ambiente sta portando avanti attraverso l'attuazione della Strategia marina" ha spiegato il sottosegretario Velo che proprio nel mese di dicembre, a pochi giorni dall'incontro di Livorno sul Marine Strategy e Blue Growth, aveva annunciato l'intenzione del ministero di convocare un tavolo nazionale sulle misure da mettere in atto per contrastare l'erosione costiera.
 
"È' stato un incontro molto positivo, in cui abbiamo condiviso la necessità di sviluppare contro il fenomeno dell'erosione costiera interventi mirati ed eco-sostenibili, evitando inutili soluzioni tampone e di carattere sporadico" ha concluso la Velo.
 
L'incontro, a cui hanno partecipato tra gli altri l'assessore regionale della Toscana, Annarita Bramerini e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, rientra dunque nelle iniziative messe in atto dal ministero dell'Ambiente, in particolare dal sottosegretario Velo, per favorire lo sviluppo della Strategia marina anche attraverso l'attuazione della direttiva comunitaria che chiama gli Stati membri a cooperare per garantire che le relative strategie siano elaborate in modo coordinato per ogni regione o sottoregione marina. Inoltre per assicurare acque marine pulite sane e produttive il provvedimento stabilisce che vangano messi a punto strumenti coordinati, coerenti e ben integrati con quanto previsto da atti normativi comunitari già esistenti (quali ad esempio trasporti, pesca, turismo, infrastrutture, ricerca) e accordi internazionali. 
 
Sempre a proposito di Strategia marina non possiamo non ricordare la Carta di Livorno, il documento redatto alla fine dell'incontro che si è tenuto nella cittadina toscana lo scorso mese di novembre. La Carta raccoglie i quattro pilastri su cui deve fondarsi la nuova concezione del mare come fattore di sviluppo e di cresciuta, ovvero: una governance unitaria a livello nazionale, la connessione tra la terra e il mare, l'armonizzazione dei controlli in mare e lungo le coste e l'implementazione di iniziative di comunicazione di tutti gli attori coinvolti. 
Rosamaria Freda
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