Ne avevamo già parlato a inizio giugno quando Ecolamp - il Consorzio per il recupero e il trattamento delle lampade fluorescenti esauste, aveva presentato la ricerca sulla conoscenza e propensione dei cittadini italiani verso le raccolte differenziate, con un focus sui rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), tra cui le lampade a basso consumo e i tubi fluorescenti esausti.
Ma ora scendiamo nel dettaglio per capire meglio cosa ne pensano gli italiani della raccolta differenziata, delle isole ecologiche e scoprire come funziona la nuova app lanciata da Ecolamp su smartphone (Iphone e Android) per aiutare i cittadini nella giusta differenziazione.
L'indagine, realizzata dall'istituto Nextest, ha evidenziato che le isole ecologiche, conosciute anche come centri di raccolta comunali, sono un canale noto e utilizzato dai cittadini per il conferimento dei rifiuti che non rientrano nelle classiche raccolte differenziate.
Quasi il 60% degli Italiani, infatti, conosce le isole ecologiche ed e' in grado di fornire un'esatta descrizione di come funzionano e dove sono ubicate.
Il sondaggio evidenzia poi un'elevata competenza circa le tipologie di rifiuti che possono essere smaltiti presso l'isola ecologica.
Per esempio, circa il 10% di chi conosce le isole ecologiche sa che qui possono essere smaltite le lampade a basso consumo esauste e il 7% di quanti si sono recati presso un'isola ecologica almeno una volta nell'ultimo anno (il 32% degli intervistati) ha messo in pratica questo comportamento.
Positivo è anche il giudizio, in termini di facilità di orientamento all'interno, accoglienza da parte del personale, fruibilità (vicinanza alla propria abitazione, orari di apertura), dato da quanti hanno visitato le isole ecologiche nell'ultimo anno. Tutti questi dati sono molto importanti, soprattutto se si considera che dal 2008 il Consorzio Ecolamp ha raccolto quasi 3.000 tonnellate di lampade fluorescenti esauste e che il 42% di queste proviene proprio dalle 1.700 isole ecologiche presenti su tutto il territorio nazionale.
Ma come facciamo a trovare l'isola ecologica a noi più vicina?
Per rispondere a questa domanda e aiutare i cittadini a mettere in pratica la buona abitudine della raccolta differenziata, Ecolamp ha lanciato una nuova app per smartphone e tablet chiamata "L'isola che c'è".
Grazie alla visualizzazione di mappe interattive, l'applicazione, nata dalla creatività di Eggers2.0 grazie allo sviluppo tecnico di Maiora Labs, permette la geolocalizzazione delle isole ecologiche sul territorio nazionale. Inoltre permette agli utenti di ricevere informazioni e aggiornamenti sulle isole ecologiche e sulle iniziative di Ecolamp.
Ma come funziona questo nuovo servizio?
Nella sezione MAPPA ISOLE e' infatti possibile visualizzare a pieno schermo, sulla mappa geografica, la posizione esatta dell'utente e di tutti i centri di raccolta. Inoltre semplicemente inserendo un Cap, una città oppure un indirizzo, l'utente potrà ricevere precise indicazioni per raggiungere l'isola a piedi, in auto o con i mezzi pubblici.
Tra i vari criteri di ricerca e' possibile anche filtrare i centri per distanza (ad esempio visualizzare solo quelli in un raggio di 20 chilometri) oppure per tipologia (ad esempio solo centri di raccolta per materiali di stampa). Infine cliccando sull'icona dell'isola sarà possibile consultare la scheda dettagliata del centro di raccolta.
La sezione ELENCO ISOLE mostra invece un elenco testuale dei centri di raccolta ordinati per distanza dall'utente. Anche qui e' possibile filtrare i centri per distanza e tipologia di rifiuti. Nel caso in cui l'isola ecologica disponga di un numero di telefono e un indirizzo email, è possibile effettuare una chiamata o mandare un'email direttamente dall'applicazione.
Un archivio interno delle posizioni e delle caratteristiche delle isole permette di consultare informazioni e utilizzare l'applicazione, anche in assenza di collegamento ad Internet.
Infine, grazie ad aggiornamenti costanti gli utenti potranno ricevere informazioni riguardanti le isole ecologiche e sulle iniziativi di Ecolamp.
"Le lampade a risparmio energetico, una volta esauste, diventano rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti RAEE, e vanno quindi raccolte in maniera differenziata o presso i centri di raccolta comunali o consegnandole al negoziante al momento dell'acquisto di una nuova equivalente". - spiega Andrea Pietrarota, Direttore Marketing e Comunicazione del Consorzio Ecolamp - "La raccolta differenziata delle lampadine è un gesto semplice, che permette però di dare un forte contributo alla salvaguardia dell'ambiente. Questo il messaggio che Ecolamp si impegna a promuovere in tutte le sue campagne di sensibilizzazione ambientale rivolte a scuole, professionisti e consumatori".
Ecolamp è il consorzio senza scopo di lucro dedito alla raccolta e al riciclo delle sorgenti luminose a basso consumo esauste.
Nato nel 2004 per volontà delle principali aziende nazionali e internazionali del settore illuminotecnico del mercato italiano, Ecolamp agisce nel rispetto del Decreto Legislativo n.151 del 2005, adattamento Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Ad oggi sono 140 i produttori di apparecchiature di illuminazione associati ad Ecolamp, che rappresenta una quota del mercato delle sorgenti luminose pari a circa il 65% per cento.
La gestione di un corretto sistema di raccolta e trattamento delle lampade a basso consumo esauste è in grado di garantire vantaggi ambientali, sanitari ed economici, dal momento che si tratta di prodotti riciclabili fino al 95%, che contengono tuttavia piccole quantità di mercurio, sostanza inquinante da non disperdere nell'ambiente.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.ecolamp.it