03/11/2014 - 19:00

Ecofesta Puglia: quando l'innvoazione diventa green

Gadget stampati in 3D realizzati riutilizzando le bottiglie di plastica nel Laboratorio mobile “Ecofesta Puglia” presente al Salone dell'innovazione musicale pugliese. Tra gli interventi previsti dalla certificazione volontaria che in 3 anni ha ridotto l’impatto ambientale di oltre 100 eventi in Puglia, isole ecologiche, compostaggio, rifiuti driver sound system, laboratori didattici e tanta informazione.
Grande successo per l'esordio del Laboratorio mobile "Ecofesta Puglia" al Medimex 2014 disposto nell'area esterna della Fiera del Levante a Bari. In produzione gli inediti ecogadget stampati in 3D, realizzati recuperando bottiglie di plastica con un macchinario capace di riutilizzare anche stoviglie biodegradabili, pezzi d'auto e di elettrodomestici. Plettri, apribottiglie e fischietti sono stati prodotti e distribuiti grazie all'intervento della certificazione volontaria per diminuire l'impatto ambientale sul territorio degli eventi "Ecofesta Puglia" cuore pulsante del progetto "La Tradizione fa Eco - modello di sostenibilità per innovare la tradizione e rivoluzionare gli eventi pugliesi" vincitore del bando Social Innovation del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L'innovativo processo prevede diverse fasi: la plastica viene sciacquata, triturata, trasformata in filamenti con un estrusore e diventa gadget con la stampante in 3D alimentata dall'energia fotovoltaica dell'impianto a isola installato sul tetto del laboratorio mobile "Ecofesta Puglia", capace di sostenere carichi fino a 3 kiloWatt. I pannelli, infatti, ricaricano le batterie interne al camion.

Tra le novità in programma per rendere sostenibile il Salone dell'innovazione musicale pugliese, inoltre, il rifiuti driver sound system, il triciclo musicale di "ecofesta Puglia" in giro per lo spazio espositivo a caccia di rifiuti e il Sit and Pedal un generatore di energia capace di alimentare apparecchiature fino a 100 Watt e ricaricare telefono, macchina fotografica e tablet. In perfetto stile "ecofesta Puglia", le isole ecologiche monitorate da operatori formati per differenziare plastica, vetro, metalli, carta e umido, quest'ultimo trasformato in fertilizzante naturale grazie alla compostiera elettromeccanica nell'area esterna alla fiera. A incentivare il corretto conferimento dei rifiuti, in regalo ai visitatori gadget ecologici come le matite realizzate in plastica riciclata derivata dalle custodie rigide dei CD. Il progetto certificato ISO 20121 - standard internazionale dei sistemi di gestione per la sostenibilità degli eventi, ideato da tre giovani innovatori pugliesi e nato in ambito associativo a Lecce, da quest'anno conquista nuovi territori nella provincia di Bari, Taranto e Brindisi e contribuisce a rendere ecofriendly i grandi eventi a respiro regionale come la Fiera del Levante e, in via sperimentale, la Notte della Taranta.

I dati di "ecofesta Puglia"
Il certificato di sostenibilità "Ecofesta Puglia" in 3 anni di attività ha ridotto l'impatto ambientale di oltre 100 eventi pugliesi, seguendo un regolamento basato sui principi di riduzione e differenziazione dei rifiuti, compensazione delle emissioni di CO2 e informazione e sensibilizzazione. Una piccola rivoluzione dal basso che in pochi anni può già vantare numeri importanti: nel 2013, infatti, in soli 7 mesi (da giugno a dicembre) oltre 40 eventi hanno acquisito il marchio "Ecofesta Puglia". E se in passato sagre, concerti ed eventi culturali producevano fino al 90% rifiuti indifferenziati, nella scorsa stagione questa rosa di eventi "consapevoli" hanno prodotto in media il 65,13% di raccolta differenziata, con un picco del 86,37% per una sagra e addirittura il 92,30% per una manifestazione culturale. Fiore all'occhiello di questa esperienza è la nascita di un mercato green: stoviglie biodegradabili, compostiere elettromeccaniche, portamozziconi tascabili ed ecogadget hanno finalmente trovato un proprio spazio in Puglia: gli eventi certificati nel 2013 hanno utilizzato oltre 200mila stoviglie in amido di mais e quasi 190mila posate biodegradabili grazie ai gruppi di acquisto organizzati dai gestori del marchio. A beneficiare di questo processo all'insegna della sostenibilità anche la qualità dell'aria: sempre nel 2013 grazie ad azioni di compensazione come l'acquisto di certificati verdi e la piantumazione di 158 alberi, si è registrata una riduzione di 9,874 tonnellate di emissioni di CO2 corrispondenti a 8168 kWh di energia verde.
Marilisa Romagno
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