12/05/2017 - 14:16

Dopo Firenze e Grosseto ora tocca a Campobasso: Tar Molise sentenzia a favore operatore di gioco

Gioco pubblico

Dopo le sentenze relative a Firenze e Grosseto, oggi, si vuole parlare dell'intervento del TAR del Molise che si è espresso a favore di un operatore della città di Campobasso, annullando l'ordinanza sul gioco dello stesso Comune “per mancanza di istruttoria”. Anche qui, ritorna come una sorta di mantra, l'osservazione di questi Giudici circa la mancanza di dati certi e specifici che possano rappresentare “il vero pericolo” delle attività ludiche relativamente alla nascita di derive problematiche, riferendosi in particolare a quella di un esercente del posto.

Quando la “storia” si ripete... diventa consuetudine e mai notizia più bella ci può essere per gli operatori del gioco pubblico! 

Rimane sempre aperta la speranza che finalmente le “esigenze” del mondo del gioco pubblico, cosi come si evince da un dossier pubblicato su Casinoonlineaams.com, possano essere almeno sentite e recepite dai vari Tribunali Amministrativi Regionali che sembrano “i soli” (perché certamente il Governo da questo orecchio -del gioco- non ci sente proprio) a percepire il pericolo che “aleggia in modo pesante” sul settore ludico, le sue imprese, le sue risorse.

I Giudici Amministrativi del Tar Molise sottolineano che “il Sindaco del Comune ha un potere contingibile ed urgente di ordinanza per la tutela dell'igiene e della salute pubblica”, ma che questo potere non è supportato da una “apposita istruttoria” che provi l'insufficienza delle misure preventive e terapeutiche poste in essere dalle strutture pubbliche rispetto al fenomeno di dipendenza psicologica “ovvero metta in luce altre fenomemologie di contesto”: in pratica ed in parole molto semplici e comprensibili ai più, il provvedimento urgente difetta degli elementi motivazionali che giustifichino l'intervento dell'Autorità Comunale in siffatto modo.

Le limitazioni dell'orario delle attività troverebbero giustificazione -alla luce anche delle normative comunitarie sulla circolazione della libera impresa- in esigenze concrete di prevenire i fenomeni della ludopatia tra le fasce più sensibili ed influenzabili della popolazione (sopratutto negli adolescenti) o di contenere il fenomeno dell'assenza scolastica, oppure di regolare il traffico e la viabilità sul territorio dovuti alla notevole movimentazione di cittadini in prossimità dei locali di gioco o di scommesse. 

Ma tutto ciò, non può essere solo “affermato” (continua il Tar, nella sua decisione), ma deve essere anche “confermato” con dati che l'Amministrazione comunale è in grado di acquisire in via istruttoria, prima di adottare qualsiasi provvedimento di chiusura, visto che questo provvedimento è indubbiamente di grave e reale importanza. Viene ritenuto, quindi, dai Giudici insufficiente e tardiva la giustificazione a posteriori fornita a mezzo di dati assolutamente parziali dal Sert-Asrem sulla diffusione territoriale della ludopatia

E, alla fine, i Giudici hanno accertato questo difetto di istruttoria ed hanno ritenuto di annullare il provvedimento che è stato impugnato dall'esercente di gioco: e questo, però, non toglie che qualora il Comune di Campobasso compia una adeguata istruttoria, che valuti analiticamente le criticità del contesto del territorio comunale, vi possa essere la possibilità di una “riedizione del potere” in capo al detto Comune!

Dunque, si può dire che ora i vari Tar sparsi lungo la Penisola siano veramente “attenzionati” a tutti i dettagli che gli operatori del gioco mettono sul campo, cercano di analizzarli con obbiettività, anche nei confronti dei casino italiani, ed anche se esiste questa perenne battaglia tra “Davide e Golia” sempre più frequentemente accade che Davide riesca a battere Golia, nonostante questo ultimo sia notoriamente la parte “più forte” letteralmente, politicamente ed economicamente.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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