04/07/2013 - 15:00

Delfinari, Lav e Marevivo lanciano la campagna europea sos delfini

Delfinari, Lav e Marevivo lanciano in Italia la campagna europea sos delfini con www.sosdelfini.org, oggi 4 luglio, nella giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini. Investigazione della Lav svela gravi violazioni nelle strutture in Italia: tradita l'attività di educazione e conservazione, per fare spettacolo. intervenga il Ministro dell'Ambiente! Sondaggio Ipsos: 68% d'italiani vorrebbe proibire i delfinari, per l'81% i delfini sono più felici in natura Spot-appello "sos delfini" da Licia Colò e Giorgio Panariello, altri vip dalla Spagna

LAV e Marevivo lanciano in Italia la campagna europea SOS DELFINI con il sito internet dedicato www.sosdelfini.org, in occasione della Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini, oggi 4 luglio: "In Italia i delfinari non hanno alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie, ovvero non rispettano queste caratteristiche obbligatorie per legge, facendo invece spettacolo: un inganno che i potenziali visitatori devono conoscere e a cui dobbiamo mettere fine, a tutela degli animali imprigionati in questa inaccettabile, forzata cattività", affermano LAV e Marevivo.

Il tradimento della funzione "scientifica-educativa" da parte dei delfinari è confermato da un'investigazione svolta dalla LAV, che ha messo in luce le violazioni delle disposizioni dettate dal Decreto Ministeriale 469/2001 in materia dicondizioni per il mantenimento in cattività dei delfini Tursiopi (i Tursiops Truncatus sono la specie normalmente utilizzata nei delfinari per la sua intelligenza),requisiti minimi, sistemazione, comfort e benessere animale, equipaggiamenti all'interno delle vasche e loro costruzione e mantenimento, prevenzione di stress e/o danni ai delfini Tursiopi, manipolazione e addestramento. Su queste irregolarità la LAV si riserva di adire le vie legali.

L'investigazione, svolta la scorsa estate, ha riguardato i delfinari attivi in Italia, ovvero il Delfinario di Fasanolandia (Fasano, Brindisi), Zoomarine (Torvajanica, Roma), il Delfinario di Oltremare (Riccione), il Delfinario di Rimini, Gardaland (Verona) il cui delfinario però è stato successivamente chiuso alla fine del 2012, dopo non pochi decessi di delfini (Hector, Violetta e Tango, per citarne alcuni) per gravi carenze nella gestione, nell'alimentazione e nel superlavoro richiesto loro, soprattutto durante la stagione estiva; il parco non è però rimasto senza animali in quanto ha aperto un Sea Life Acquarium. Presso l'Acquario di Genova, che già detiene alcuni delfini che però non vengono fatti esibire, è prevista la costruzione di un grande delfinario.

Al fianco di LAV e Marevivo per lanciare l'appello SOS DELFINI, l'attore Giorgio Panariello e la presentatrice Licia Colò che hanno realizzato un breve spot per www.sosdelfini.org, a sostegno della campagna europea promossa dall'associazione spagnola Faada e realizzata in collaborazione con Born Free Foundation:
"Per ogni delfino che sopravvive in un delfinario, la maggior parte muore nel tentativo di adattarsi- spiegano Giorgio Panariello e Licia Colò - La vita in cattività è fonte di stress e depressione, tanto che a volte è necessario dare loro tranquillanti e farmaci. Il pubblico che visita i delfinari, dove gli animali sono sottoposti ad addestramenti e costretti a fare spettacoli, a nuotare con le persone, a subire rumori molesti, non può continuare a ignorare questa sofferenza!"

"Consegneremo l'investigazione al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando sollecitandolo a prendere atto delle violazioni documentate, talmente evidenti da rendere inevitabile la chiusura dei delfinari in Italia", affermano LAV e Marevivo.

L'opinione pubblica disapprova questa forzata cattività: il 68% degli italiani vorrebbe proibire i delfinari in Italia, ritenendo che non contribuiscano affatto alla conservazione della biodiversità e dell'ambiente, lo rivela un sondaggio IPSOS commissionato da One Voice, associazione animalista francese. Il campione ha coinvolto quattro Paesi europei: Italia, Francia, Spagna e Germania.
L’81%degli italiani intervistati ha ammesso che i delfini sono più felici in natura e il 73% si è dichiarato contrario alla cattura dei delfini in natura per destinarli ad una vita in cattività nei delfinari o nei parchi di divertimento, fino ad arrivare al 96% degli italiani che si augura che in futuro la cattura dei delfini per essere esibiti nei delfinari e nei parchi di divertimento sia proibita o strettamente regolamentata.
Secondo il 66% di intervistati italiani, inoltre, la cattività aumenta il tasso di mortalità dei delfini e il 71% degli italiani pensa che i delfinari non permettano di comprendere come gli animali vivano in natura.
La maggior parte degli intervistati, infine, ha visitato un delfinario o assistito a un'esibizione di delfini in un parco d'attrazioni (65% in Italia), il 58% dei quali negli ultimi 5 anni.

Alcuni Paesi hanno già adottato provvedimenti in favore dei cetacei:

  • non detengono cetacei in cattività: Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Irlanda, Slovacchia, Slovenia, Regno Unito;
  • i seguenti Stati UE hanno una legislazione nazionale che vieta la detenzione di cetacei in cattività: Cipro, Ungheria e Croazia;
  • altri Stati in Europa: nel 2012 la Svizzera ha introdotto una legislazione per vietare l'importazione di cetacei;
  • nel mondo: India, Cile, Costa Rica e Israele non hanno introdotto una legislazione specifica sull'abolizione dei delfinari e, di fatto, non hanno autorizzato per molti anni l'importazione di cetacei per fini espositivi.

 

 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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