18/10/2022 - 19:18

Decarbonizzazione: la via per fronteggiare il caro bollette delle aziende

Efficientamento energetico e Rinnovabili

Danilo Devigili (Collectibus) e Marco Gianotti di (BlueFoundation), esperti di decarbonizzazione, spiegano quali errori le aziende non devono più commettere e le strategie da implementare per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia.
energia verde [Foto di PIRO da Pixabay]
Caro bollette: “Impariamo dagli errori”

Le filiere produttive italiane ed europee sono sempre più in ginocchio per l’aumento incontrollato del prezzo dei combustibili fossili. La situazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi con le aziende che subiranno stop forzati nella produzione per rispettare l’obbligo di riduzione dei consumi di elettricità nelle ore di picco, prospettato dall’UE.
 
L’Italia ha bisogno di invertire la rotta delle sue politiche energetiche soprattutto in un quadro che vede l’80% del nostro fabbisogno energetico soddisfatto da combustibili fossili, come gas, petrolio e carbone. Inoltre, nel 2021 la produzione di fonti energetiche nel nostro paese è ulteriormente diminuita, mentre le importazioni nette di energia sono cresciute dell'8,3%. 
 
La crescita della produzione di energia da impianti fotovoltaici (del 10%) nei primi mesi dell’anno rispetto all’anno precedente non è sufficiente per invertire la rotta. In questo scenario, diventa sempre più importante puntare sulla transizione energetica e sull’efficientamento dei processi produttivi:
 
«Non c’è stata lungimiranza da parte del sistema produttivo italiano. Le prime turbolenze sul prezzo del gas sono iniziate nell’autunno del 2021, prima della guerra in Ucraina. L’aumento del prezzo è figlio di una mancata diversificazione che nasce da una cultura che storicamente ha privilegiato il metano rispetto ad altre fonti. Il metano ha contribuito allo sviluppo del Paese, ma non si è tenuto conto dell’evoluzione delle condizioni tecnologiche e geopolitiche. Mentre altri Paesi come Spagna e Portogallo hanno già da tempo lavorato per aumentare l’energia prodotta da fonti rinnovabili», denuncia Danilo Devigili di Collectibus, azienda che supporta le aziende nello sviluppo di business sostenibili e animata dalla volontà di diffondere la cultura della sostenibilità

La necessità di una programmazione

L’esperto spiega quali sono stati gli errori in passato delle aziende, vittime di una cultura che metteva davanti a tutto il risultato economico al posto della programmazione: «Le aziende erano abituate a programmare in un orizzonte di tre anni, mentre il fotovoltaico aveva bisogno di almeno cinque, sei anni per avere un ritorno. Tuttavia, molti imprenditori e anche alcuni analisti non avevano considerato che la tecnologia avrebbe ridotto di gran lunga i tempi del ritorno sugli investimenti negli anni a seguire, oggi parliamo dell’arco di mesi per il fotovoltaico, il cui costo oggi è nell’ordine di 30,40,50 euro Megawatt-ora rispetto ai 200 del gas».
 
La crisi energetica, tuttavia, avrà dei risvolti positivi secondo Devigili, portando a un’impennata nella produzione di fotovoltaico ed eolico, che sono le tecnologie più stabili oggi, e anche a sperimentare con più forza e capitali tecnologie come il moto ondoso, come su altri metodi alternativi, come idrogeno e biomasse
 
«Serve anche una spinta burocratica. Attendiamo da due anni i decreti sulle comunità energetiche, che offrono la possibilità a un gruppo di persone di condividere energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari, diventando produttori e consumatori», evidenzia Devigili.

Uso razionale dell’energia

Supportare le aziende nelle politiche di decarbonizzazione è una degli obiettivi di Collectibus che, per riuscirci, si avvale della collaborazione di Marco Gianotti di BlueFoundation.
Secondo l’esperto, di fronte al caro energia, l’Europa dovrebbe comportarsi come durante la crisi degli anni Settanta, quando furono varati una serie di provvedimenti “volti a favorire l’uso razionale dell’energia, con una forte spinta verso l’efficienza e lo sfruttamento di fonti rinnovabili (all’epoca in fase di ricerca)”.
 
«I dati di questi mesi - continua l’esperto - ci mostrano chiaramente come chi ha implementato in passato piani di decarbonizzazione sia ora meno esposto al rischio, rendendo evidente quanto la transizione energetica sia una necessità del nostro sistema industriale, prima ancora che del nostro pianeta».

Infine, Gianotti offre consigli alle aziende che vogliono perseguire la strada della decarbonizzazione: «Predisporsi ad affrontare questa trasformazione considerandola come un cambiamento per l’intera struttura aziendale definendo un piano di trasformazione in collaborazione con tutte le funzioni aziendali. E aumentare la propria consapevolezza sulle molte opzioni tecnologiche disponibili e sulle loro implicazioni e potenzialità, diversificando   il più possibile il mix di interventi e risorse per puntare alla massimizzazione dell’efficienza energetica ed all’integrazione di fonti rinnovabili».

 

Collectibus realizza progetti di consulenza strategica, organizzativa e di comunicazione. Forti dell’esperienza nell’incubazione e realizzazione di business ad alto impatto, per le persone e l’ambiente, sviluppa storie comuni di investimento, affianca startup e promuove la cultura della sostenibilità. 

Bluefoundation è una società di ingegneria che supporta la transizione energetica delle aziende con l’obiettivo di coniugare sostenibilità e ambientale, economica e sociale tramite l’adozione delle migliori soluzioni tecnologiche. 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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