01/01/2013 - 01:00

Carta e foreste: imballaggi green per l'ortofrutta

Sono in cartone riciclato e certificato gli imballi più green per il trasporto dell'ortofrutta. Nell'anno ONU delle Foreste WWF e Bestack hanno analizzato gli imballi utilizzati e stilato una serie di eco consigli.
WWF e Bestack, consorzio italiano delle aziende produttrici di imballaggi in cartone ondulato, inaugurano una collaborazione per soluzioni più sostenibili nei sistemi di imballaggio nel settore ortofrutticolo, nell'anno internazionale dedicato alle Foreste. L'ortofrutta rappresenta un importante settore dell'economia nazionale e circa il 25% dell'intera produzione lorda vendibile agricola italiana, soggetto a rapidi cambiamenti legati alle dinamiche del commercio internazionale, tra cui un aumento della distanza tra il luogo di produzione e di consumo, un'arena competitiva internazionale, il peso crescente delle moderne superfici distributive, l'introduzione di nuovi prodotti sul mercato per effetto del cambiamento negli stili di vita e di consumo. E' quindi sempre più importante considerare l'impatto dell'imballaggio. I principali sistemi sono le cassette monouso in cartone ondulato e quello multiuso delle cassette in plastica a sponde abbattibili. Il WWF ha condotto un assessment per valutare quale potesse essere definita più ecologica, ovvero quale presentasse i migliori livelli di qualità ambientale, dall'estrazione delle materie prime fino allo smaltimento. Sono stati analizzati sette studi del ciclo di vita del prodotto esistenti in letteratura sul livello di qualità ambientale delle cassette in cartone monouso e plastica riutilizzabili.

Alla luce dell'assessment condotto si evidenziano considerevoli vantaggi ambientali nell'imballaggio per ortofrutta in cartone nella maggior parte dei casi, questo sebbene occorra valutare le specificità caso per caso.Il risultato emerge analizzando gli studi qualitativamente più approfonditi, maggiormente rigorosi riguardo alla formalità del metodo, con un elevato grado di rappresentatività del caso italiano, oltre che adeguatamente referenziati. "L'utilizzo di imballaggi che garantiscono performance ottimali e maggiore sostenibilità è ormai una scelta obbligata per la nostra società, verso cui devono tendere tutti i grossi utilizzatori e distributori", dichiara Massimiliano Rocco responsabile Foreste WWF Italia. I contenitori in cartone risultano più convenienti dal punto di vista ambientale nelle distanze maggiori perché, all'aumentare del peso del contenitore, aumenta l'influenza dell'impatto della fase di trasporto sull'impatto totale. Infatti i contenitori in plastica riutilizzabili devono compiere una tratta di trasporto in più rispetto ai contenitori in cartone che vengono riciclati vicino al punto di destinazione. Il rapporto peso tara/netto è un fattore importante per la prestazione ambientale del sistema di trasporto e può essere soggetto a ulteriori miglioramenti attraverso lo sviluppo di più formati progettati ad hoc: l'ottimizzazione si ottiene modificando le dimensioni e formati delle cassette per ridurre la quantità di materiale utilizzato.

Per gli imballaggi in cartone, sono già state identificate azioni di miglioramento come l'impiego di materiali più performanti,la riduzione della massa unitaria dei contenitori, percentuali di riciclo crescenti, già oggi in Italia superiori all'80%, dato in assoluto più alto in Europa tra tutti i materiali. Sulla base dei risultati dell'assestment Bestack ha deciso di percorrere la strada della sostenibilità ambientale con maggiore convinzione. In primo luogo incrementando la qualità e le prestazioni dei propri imballaggi promuovendo, primi nel mondo, la certificazione volontaria di prodotto sull'imballaggio ortofrutticolo. Bestack Quality Approved, questo il nome della certificazione, garantisce l'imballaggio nelle specifiche condizioni di impiego, personalizzandolo sul prodotto e riducendo il materiale impiegato. Secondariamente Bestack è attivo nella promozione di procedure di produzione che impieghino carte vergini con certificazione forestale, riducano l'utilizzo di acqua, ottimizzino i rifili di lavorazione e massimizzino la raccolta del macero riciclato.
Marilisa Romagno
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