01/01/2013 - 01:00

Boom rinnovabili nei comuni italiani

7.661 sono i municipi che ospitano almeno un impianto da rinnovabile, 7.273 i Comuni del solare, 374 quelli dell'eolico, 946 quelli del mini idroelettrico, 290 i comuni della geotermia e 1.033 quelli che utilizzano biomasse e biogas. Questa la fotografia delle rinnovabili in Italia scattata dal Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia.
 
Quello che balza all'occhio leggendo il rapporto è l'impressionante velocità di sviluppo di un nuovo modello energetico distribuito, capace di rendere sempre più comuni rinnovabili al 100%.
Nel 94% dei comuni italiani sono infatti presenti impianti da fonti rinnovabili.
Una crescita impressionante se si pensa che nel 2010 erano 6.993 e nel 2009 5.580. 
E il fenomeno riguarda ognuna delle fonti pulite.
 
I comuni che vincono il premio 2011 per essere rinnovabili al 100% sono Morgex (AO) e Brunico (BZ)
Premiati anche il piccolo Comune di Peglio (PU) per la realizzazione di un parco minieolico in grado di coprire il 21% dei consumi elettrici domestici del Comune e di evitare l'emissione di oltre 90 tonnellate di CO2 all'anno. 
Infine alla Provincia di Potenza va il premio come "miglior buona pratica del 2011".
Il territorio presenta infatti dati importanti in termini d'installazione (21.816 kW di fotovoltaico, 150 MW di eolico, 6 MW di idroelettrico e 691 kW di biogas) e continua a investire per realizzare progetti di aziende e cittadini.
 
Nel rapporto sono indicati anche alcuni degli interventi più urgenti per costruire un nuovo scenario energetico come la definizione di regole semplici e trasparenti per l'approvazione dei progetti da fonti rinnovabili, di uno scenario certo per gli incentivi alle fonti rinnovabili fino al 2020, la realizzazione di una rete energetica che aiuti la distribuzione distribuita e un mercato che garantisca la concorrenza nell'offerta e la trasparenza delle tariffe, l'attuazione di una politica che incentivi l'efficienza energetica in edilizia, negli impianti, nell'offerta ai cittadini e alle imprese.
 
"Queste esperienze dimostrano come le fonti rinnovabili sono oggi tecnologie affidabili, su cui è possibile costruire un modello energetico più moderno, efficiente e pulito - ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Occorre sostenere questo scenario, dando certezze a imprese, cittadini, enti locali, per sviluppare innovazione e qualità nel territorio, e consentire in poco tempo di raddoppiare gli attuali 120 mila occupati nel settore. Chiediamo al governo un impegno preciso in questa direzione, a cominciare da una modifica al Decreto Romani che ha di fatto frenato e tolto ogni certezza agli investimenti, introducendo un tetto alla crescita delle rinnovabili e una revisione degli incentivi che complica gli interventi. Oggi, anche alla luce di quanto avvenuto a Fukushima, puntare sulle fonti pulite è l'unica prospettiva energetica percorribile per l'Italia, che ha tutto l'interesse a raggiungere i target previsti dall'UE al 2020 rendendo più moderno e pulito, sicuro e meno dipendente dall'estero il suo sistema energetico. I numeri presentati oggi dimostrano che l'alternativa al nucleare esiste e che la rivoluzione energetica è già iniziata".
 
"Il rapporto di Legambiente - ha dichiarato Nando Pasquali, amministratore delegato del GSE - fa emergere il dato che le energie rinnovabili sono sempre più accessibili al singolo cittadino e non solo ai grandi produttori. Dimostra inoltre come il Paese stia puntando su tutte le fonti rinnovabili, soprattutto su quelle nuove, come il solare fotovoltaico, l'eolico e le biomasse che hanno forti possibilità di crescita, anche al fine del raggiungimento degli obiettivi comunitari".
 
"Supportiamo questa iniziativa - ha affermato Riccardo Bani, direttore generale di Sorgenia- perché riteniamo che le fonti rinnovabili siano un'opportunità per produrre energia in modo sostenibile e per creare sviluppo nel Paese. Auspichiamo che i risultati positivi emersi dal rapporto sui Comuni rinnovabili siano uno stimolo per tutte le istituzioni locali. L'impegno di Sorgenia in favore di queste fonti continua: nel 2010 la nostra produzione di energia da rinnovabili è cresciuta del 43% rispetto all'anno precedente superando i 400 GWh ed evitando l'emissione di oltre 181.600 tonnellate di CO2. Il nostro piano industriale prevede nuovi importanti investimenti nelle rinnovabili e in particolare nello sviluppo della generazione distribuita di energia solare".
 
Lisa Zillio
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