01/01/2013 - 01:00

Ambiente: allarme fanghi tossici nel Danubio

Si stanno intensificando i monitoraggi sul fiume Danubio a causa dell'arrivo di fanghi tossici. I danni all'ambiente potranno essere limitati grazie alla capacità del fiume di diluire le sostanze inquinanti.
Dopo la catastrofe ambientale causata in Ungheria dalla fuoriuscita di fango tossico da un impianto per la produzione di alluminio il Danubio è sotto stretta osservazione da parte di autorità competenti e specialisti.

Il monitoraggio è stato intensificato all'altezza del villaggio di Bezdan, in Voivodina, al confine con l'Ungheria.
Il grande fiume, infatti, segna il confine tra Romania e Bulgaria e sfocia nel Mar Nero dopo aver percorso il territorio della Serbia per quasi 600 km.

I fanghi, i cui componenti principali sono l'ossido di ferro, non dannoso per la salute e responsabile della colorazione rossa, e quello di titanio che può avere una certa pericolosità a seconda della concentrazione, sono, però, arrivati lungo il fiume.

Secondo Loredana Musumeci, che dirige il dipartimento ambiente dell'istituto Superiore di Sanità i fanghi sono comunque abbastanza diluiti, e il loro effetto sulla fauna e sull'uomo è basso.
Infatti, i valori di pH misurati nel punto in cui il fango è arrivato nel fiume sono rassicuranti.

Il Danubio è un fiume di grande portata e dovrebbe avere la capacità di diluire le sostanze presenti nei fanghi, anche se bisognerebbe sapere con esattezza le quantità che si stanno riversando nel fiume.

La popolazione per ora non corre alcun pericolo dal momento che il Danubio in Serbia non è contaminato, ma il livello di attenzione è altissimo.
 
Roberta Colella
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