01/01/2013 - 01:00

A Scuola delle Buone Pratiche

Due giorni per migliorare la gestione del ciclo dell'acqua, prevenendo alluvioni ed esondazioni e diminuendo i costi sostenuti dalle amministrazioni. Il 18 e il 19 novembre al Museo dell'acqua potabile di Milano, la Scuola delle Buone Pratiche organizza una due giorni dedicati agli amministratori locali per migliorare la gestione del ciclo dell'acqua
La Scuola è organizzata da Terre di mezzo Eventi e Legautonomie.Le cronache delle recenti catastrofi ambientali in Toscana e Liguria dimostrano come la gestione del cosiddetto del ciclo dell'acqua sia di cruciale importanza non solo per garantire un bene primario ma soprattutto per contenere il "rischio idraulico" in caso di eventi meteoreologici sfavorevoli. A presentare buone pratiche in questo ambito saranno amministratori locali che le hanno già sperimentate con successo ed esperti del settore. Il corso sarà guidato dal professor Giulio Conte, biologo e presidente del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (CIRF), che terrà
anche una lezione ad hoc sulla gestione del rischio idrico e sul relativo uso del territorio, con esempi pratici.

Dal suo intervento sarà possibile imparare, ad esempio, come la realizzazione di sistemi di accumulo e riutilizzo delle acque piovane siano fondamentali per evitare disastrose inondazioni. Tali sistemi sono inoltre in grado di raccogliere e trattenere le acque di dilavamento urbano (molto inquinate), sia per ridurne gli impatti negativi in termini sanitari, ambientali ed idraulici, sia per sfruttarle come risorsa.

La Scuola è aperta a tutti gli amministratori, funzionari e tecnici di enti locali. La "Scuola delle Buone Pratiche - Amministratori locali per la sostenibilità", nasce nel luglio 2011 in seguito ad una precedente sperimentazione: la Scuola di Altra Amministrazione, realizzata tra il 2009 e la primavera del 2011. Oggi Lega delle Autonomie Lombardia e Terre di Mezzo, propongono un nuovo progetto che, oltre
ad attività formative, intende sperimentare un Laboratorio con 6 comuni lombardi per provare davvero a "cambiare comportamento" adottando pratiche virtuose.
Marilisa Romagno
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