Riparte Plastic Radar, il servizio di Greenpeace che consente a tutti di segnalare la presenza di rifiuti in plastica che inquinano spiagge, mari, fondali, fiumi e laghi.
Dalla catalogazione di quasi mezzo milione (476 mila) di rifiuti in plastica da parte di più di 72 mila volontari, risulta ancora una volta che la maggior parte dei rifiuti appartiene a Coca-Cola, Nestlé e PepsiCo.
I giganti del settore delle bevande Coca-Cola e PepsiCo hanno informato Greenpeace USA di voler porre fine alla loro adesione alla Plastics Industry Association, l'associazione di categoria più importante degli Stati Uniti.
Lanciato il video di Dolcenera “Amaremare” che vede la collaborazione di Greenpeace per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela del mare, da una delle minacce ambientali più gravi dei nostri tempi: l’inquinamento da plastica.
Greenpeace ha riattivato Plastic Radar, il servizio per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie del mare. Novità di questa edizione la possibilità di segnalare i rifiuti in plastica anche nei nostri fiumi e laghi.
A distanza di pochi mesi, Greenpeace, pubblica i risultati del progetto Plastic Radar. Sono stati segnalati quasi 6800 rifiuti, il 90% dei quali in plastica usa e getta, e riconducibili in gran parte a San Benedetto Group, Coca-Cola Company e Nestlé.
Dall’analisi dei dati di Plastic Radar, l’iniziativa di Greenpeace emerge che quasi 6800 rifiuti segnalati, il 90 percento dei quali in plastica usa e getta, e riconducibili in gran parte a San Benedetto Group, Coca-Cola Company e Nestlé.
Greenpeace lancia la “Plastic Free Week”, una serie di eventi pubblici in sedici città italiane, dal 3 all’8 luglio, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più gravi emergenze ambientali dei nostri tempi: l’inquinamento da plastica.