09/06/2016 - 13:41

Ddl Competitività Agricoltura. Anci e Cic: ripristinare status di rifiuti per sfalci e potature di provenienza urbana

E’in corso al Senato l’esame del DDL AS 1328-B c.d. Collegato Agricoltura che contiene importanti criticità per i Comuni. Il provvedimento reca infatti una norma che muta il regime giuridico degli “sfalci e potature provenienti da aree verdi urbane” disponendo, di fatto, la loro esclusione dalla disciplina dei rifiuti.

Ciò - sostengono congiuntamente l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e il Consorzio Italiano Compostatori  oltre a risultare in palese contraddizione con i principi sanciti dalla Direttiva Europea 98/2008 sui rifiuti ed a costituire una modifica normativa dalla quale scaturirà l’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, provocherebbe dal lato operativo:

a) l’azzeramento di tutto il sistema di trattamento e controllo previsto dalla vigente normativa che oggi garantisce la sostenibilità ambientale nel recupero di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde urbano, con il conseguente ed inevitabile loro smaltimento senza controllo, su terreni agricoli anche assieme a materiali inquinanti (plastiche, vetri, carte, metalli, terra, inerti etc.);

b) una criticità interpretativa soprattutto a livello di Comuni ed enti d’ambito per l’evidente contrasto tra la disciplina che si sta introducendo e la normativa vigente laddove è previsto che i Rifiuti da giardini e parchi urbani sono appunto “rifiuti”.

“La norma attualmente contenuta nel testo del decreto non risulta in linea con la normativa comunitaria in materia di rifiuti, abbatterebbe il livello di raccolta differenziata negli Enti locali, metterebbe a rischio la sostenibilità dell'intero sistema di gestione dei rifiuti organici urbani ed introdurrebbe un elemento di grande incertezza che potrà dare origine ad interpretazioni, contenziosi e/o provvedimenti sanzionatori e istruttorie penali nei confronti delle amministrazioni e dell’Italia. E’ necessario stralciare la disposizione o limitarne la portata, per questo facciamo questo appello alle forze parlamentari assieme al Consorzio Italiano Compostatori”.  Così dichiara Filippo Bernocchi, Delegato ANCI a Energia e Rifiuti rispetto al testo del collegato agricoltura uscito dalla omonima commissione in Senato.

“La nuova norma provocherebbe dapprima una confusione interpretativa del quadro regolamentare di riferimento e poi verrebbe a mancare un importante ingrediente del processo di compostaggio: lo strutturante che permette di compostare scarti alimentari (FORSU) ed altre matrici ad elevata putrescibilità. Considerando che su 5,7 mln di tonnellate di rifiuti organici, 1,9 milioni di tonnellate provengono dal verde, quindi più del 33%, questa iniziativa che nasce per fini di lobby potrebbe avere un effetto nefasto su un settore che è solido, strutturato e virtuoso”. Allo stesso tempo “non solo esporrebbe il nostro Paese ad un’altra procedura di infrazione europea, ma comporterebbe anche un incremento dei costi di trattamento dei rifiuti urbani e delle tariffe per i cittadini, oltre ad avere numerosi effetti negativi con ricadute sull’impresa, l’occupazione, e non ultimo l’ambiente”. Sarebbe “un autogol per i Comuni, gli Ambiti e la gestione pubblica dei rifiuti”.  Così dichiara Alessandro Canovai, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori – C.I.C..

Sia l’ANCI che il Consorzio ritengono necessario perseguire gli obiettivi di estensione a tutto il territorio nazionale delle raccolte differenziate finalizzate al conseguente raggiungimento delle percentuali di RD previste dalla normativa, rilevando che la nuova norma, al contrario, produrrebbe la drastica riduzione dell’occupazione e degli investimenti dell’intero settore del recupero dei rifiuti organici ed inoltre che il sistema proposto risulterebbe ambientalmente non sostenibile, incoerente con le normative comunitarie ed antieconomico per la collettività.

Le Associazioni chiedono pertanto lo stralcio dell’art. 41 dal DDL 1328-B ovvero in seconda istanza di limitare la portata della disposizione ai solo scarti agricoli e forestali, senza applicazione ai rifiuti organici (compresi sfalci e potature) di derivazione urbana.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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