20/04/2016 - 17:59

Nuovo codice degli appalti: l'efficienza energetica e il rispetto del suolo tra i criteri introdotti dal testo

E' entrato in vigore il nuovo codice che disciplina i contratti di appalto e di concessione che riguardano l'acquisizione di servizi, forniture, lavori e opere, oltre ai concorsi pubblici di progettazione.
Il provvedimento attua le direttive comunitarie 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori speciali dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché sul riordino della disciplina in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
 
Il codice è articolato per processi che partono dal momento in cui si decide una procedura di affidamento a quello finale dell'esecuzione. Declina la pianificazione, programmazione e progettazione, fasi fondamentali per la stazione appaltante, le modalità di affidamento, individuando i principi comuni a tutti i tipi di affidamento: trasparenza, economicità, efficacia, correttezza, tempestività, libera concorrenza, non discriminazione, applicabilità dei contratti collettivi al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto dei contratti, applicabilità della legge 241/1990, il RUP, le fasi delle procedure, i controlli sugli atti di affidamento e i criteri di sostenibilità energetica e ambientale.
 
Sono quindi disciplinate le regole procedurali per ogni tipologia contrattuale: appalto, concessioni, altre tipologie quali quelle in house, contraente generale, strumenti di partenariato pubblico-privato, ricomprendendo in quest'ultimo il project financing, strumenti di sussidiarietà orizzontale, il baratto amministrativo. Vengono disciplinati i passaggi: verifica della soglia comunitaria e requisiti di qualificazione della stazione appaltante, modalità di affidamento e scelta del contraente, bandi, avvisi, selezione delle offerte, aggiudicazione, esecuzione, della verifica e collaudo.
 
Il nuovo sistema è incentrato sulla qualità e consente di eliminare la causa principale del lievitare dei costi delle opere pubbliche, rappresentata da gare su progettazioni preliminari. Sono previsti tre livelli di progettazione: il nuovo progetto di fattibilità tecnica ed economica, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo, che viene posto a base di gara. In particolare la nuova forma di progetto di fattibilità rafforza la qualità tecnica ed economica del progetto. La progettazione deve assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni della collettività, la qualità architettonica e tecnico-funzionale dell'opera, un limitato consumo del suolo, il rispetto dei vincoli idrogeologici sismici e forestali e l'efficientamento energetico. Il nuovo progetto di fattibilità sarà redatto sulla base di indagini geologiche e geognostiche, di verifiche preventive dell'assetto archeologico, fermo restando che deve individuare il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività. È stata prevista la progressiva introduzione di strumenti di modellazione elettronica che potranno essere utilizzate nelle gare bandite dalle stazioni appaltanti più qualificate.
 
Il subappalto sarà possibile entro la soglia massima del 30% dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture. Quanto alla scelta del contraente, il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa basata sul miglior rapporto qualità/prezzo (che coniuga offerta economica prevista e offerta tecnica), che in precedenza rappresentava solo una delle alternative a disposizione delle stazioni appaltanti, diviene il criterio di aggiudicazione preferenziale, nonché obbligatorio per i servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica e per quei servizi in cui è fondamentale l'apporto di manodopera nei settori in cui prevale l'esigenza di qualità o di tutela dei lavoratori.
 
È richiesta la qualificazione sia agli operatori economici, per i quali è prevista una specifica disciplina nella quale rientra anche il rating di legalità, sia alle stazioni appaltanti, secondo standard predefiniti e sistemi premianti che consentono, progressivamente, di appaltare opere, lavori e servizi più costosi e complessi. Il codice prevede inoltre una nuova disciplina del sistema delle garanzie. La vecchia garanzia globale è eliminata e sostituita da due diverse garanzie, rilasciate contestualmente: la garanzia di buon adempimento, senza possibilità di svincolo, che permane fino alla conclusione dell'opera e la garanzia per la risoluzione che copre il costo del nuovo affidamento in tutti i casi in cui l'affidatario viene meno e il maggior costo che viene praticato dal subentrante.
 
Tra le disposizioni volte a favorire la concorrenza, viene introdotto il documento di gara unico europeo, che consentirà un'immediata apertura della concorrenza europea e semplificazioni per gli operatori economici che utilizzeranno un unico documento per autocertificare l'assenza di tutti motivi di esclusione che la stazione appaltante verificherà. Il codice non prevede deroghe all'applicazione delle ordinarie procedure di evidenza pubblica, ad eccezione dei settori esclusi esplicitamente dalla direttiva e dei casi di urgenza e di protezione civile, nei quali si prevede che si possa disporre l'immediata esecuzione dei lavori o dei servizi. 
 
Per le grandi opere pubbliche che possono avere impatto ambientale e sociale sui territori è obbligatorio il ricorso alla procedura del dibattito pubblico. I criteri per l'individuazione delle opere interessate e i termini di svolgimento e conclusione dell'iter, verranno fissati da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, sentito il ministro dell'Ambiente e quello per i Beni e le attività culturali, e dopo aver ricevuto il parere delle Commissioni parlamentari competenti.
 
Il nuovo testo "vuol dire trasparenza, efficacia delle opere e buon utilizzo dei soldi pubblici. Abbandonando il massimo ribasso e le zone opache abbiamo introdotto un grande elemento di lotta alla corruzione. Con la riforma viene realizzata inoltre un'opera di semplificazione importantissima" ha detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, commentando le novità introdotte dal nuovo testo. "Nella semplicità c'è la ricetta giusta per fare le opere bene e presto e più efficaci. Fino ad ora ci voleva troppo tempo per realizzare le opere perché non c'erano i progetti. Ora i progetti tornano centrali e ciò vuol dire certezza dei costi e dei tempi" ha aggiunto il ministro. 
 
Clicca qui per scaricare il testo del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale.
 
Clicca qui per scaricare le slide pubblicate sul sito del governo
Rosamaria Freda
autore