30/04/2015 - 08:11

Ddl Ecoreati verso approvazione definitiva. Possibile fiducia al Senato. M5S: e l'air gun?

Sta per essere approvato definitivamente il disegno di legge che introduce i delitti ambientali nel codice penale.
Il provvedimento, approvato in prima lettura dalla Camera il 26 febbraio 2014 e poi modificato dal Senato, è ora di nuovo all'esame di Montecitorio per quello che dovrebbe essere il via libera definitivo. Ma, se il testo dovesse essere ulteriormente modificato, dovrà tornare al Senato, dove il premier Matteo Renzi ha annunciato la possibilità di blindarlo, ricorrendo alla fiducia.
 
Ma che cosa prevede il provvedimentoIl quadro normativo dei reati ambientali è oggi prevalentemente contenuto nel decreto legislativo n. 152 del 2006 (il cosiddetto Codice dell'ambiente) che individua reati di pericolo astratto, prevalentemente collegati al superamento di valori soglia, puniti a titolo di contravvenzione. Il testo attualmente all'esame della Camera conferma le contravvenzioni previste dal Codice dell'ambiente ma aggiunge - con un nuovo Titolo VI-bis del codice penale - ulteriori fattispecie, aventi natura di delitto, incentrate sulla produzione di un danno all'ambiente.
 
Nel dettaglio il testo introduce sei nuovi delitti contro l'ambiente:
 
- inquinamento ambientale (art. 452-bis), che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque causi una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili dello stato preesistente «delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo» o «di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna». Aggravanti di pena sono previste se l'inquinamento riguarda specifiche aree protette nonchè (art. 452-ter) provochi lesione o morte di una o più persone.
 
- disastro ambientale (art. 452-quater), che sanziona con la reclusione da 5 a 15 anni, alternativamente, un'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema, un'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali, l'offesa all'incolumità pubblica determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti lesivi, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo. La nuova norma prevede una clausola di salvaguardia ("fuori dai casi previsti dall'articolo 434"), che serve a differenziare il disastro ambientale dal delitto relativo al crollo di costruzioni o altri disastri dolosi (cd. disastro innominato) che ha finora svolto funzione di supplenza per la mancanza di uno specifico delitto di disastro ambientale. Anche il disastro ambientale prevede un'aggravante nel caso in cui il danno si produca in specifiche aree protette.
 
- traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies), che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro il reato di pericolo di chiunque abusivamente «cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero, detenendo tale materiale, lo abbandona o se ne disfa illegittimamente». Specifiche aggravanti sono previste in relazione all'entità del possibile danno per l'ambiente.
 
- impedimento del controllo (articolo 452-septies), che punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza e igiene del lavoro ovvero ne compromette gli esiti.
 
- omessa bonifica, introdotto dal Senato (art. 452-terdecies), che punisce con la reclusione da 1 a 4 anni e con la multa da 20.000 a 80.000 euro chiunque, essendovi obbligato, non provvede alla bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi. L'obbligo dell'intervento può derivare direttamente dalla legge, da un ordine del giudice o da una pubblica autorità.
 
- ispezione di fondali marini, introdotto dal Senato (art. 452-quaterdecies), che punisce con la reclusione da 1 a 3 anni chiunque utilizza la tecnica dell'air gun o altre tecniche esplosive per le attività di ricerca e di ispezione dei fondali marini finalizzate alla coltivazione di idrocarburi.
 
Un nuovo articolo 452-novies (aggravante ambientale) è introdotto nel codice penale per prevedere un aumento di pena quando un fatto-reato sia commesso attraverso la messa a punto di un delitto contro l'ambiente.
 
Ma non è tutto. Il provvedimento stabilisce, tra l'altro, diminuzioni di pena per l'ipotesi colposa di inquinamento ambientale e di disastro ambientale (art. 452-quinquies) per coloro che collaborano con le autorità ed evitano che i delitti contro l'ambiente siano portati a conseguenze ulteriori e prevede un aggravamento di pena per i reati associativi connessi ai delitti contro l'ambiente. Infine il testo modifica la legge che contiene le sanzioni per chi viola la Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione. 
 
"Sul disegno di legge Ecoreati siamo ormai al passo decisivo: è necessario sia approvato nel più breve tempo possibile, anche col ricorso alla fiducia al Senato" ha commentato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. "Da vent'anni il Paese attende queste norme, che sono in grado di fermare chi fa affari illeciti sulle spalle dell'ambiente e delle comunità: non ci fermeremo proprio adesso" ha aggiunto il ministro. 
 
Ma non tutti sono d'accordo con il possibile ricorso, in Senato, alla fiducia sul provvedimento annunciato da Renzi e ribadito dal ministro Galletti. Secondo quanto dichiarato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle intenzioni del governo ci sarebbe la volonta di "far finta di voler approvare celermente il provvedimento sugli ecoreati in modo da far bella figura con gli elettori, modificando il testo alla Camera per poi blindarlo nel passaggio successivo a palazzo Madama".
 
"In particolare in questa operazione verrà stralciata la norma che vieta le tecniche di Air gun lungo le nostre coste. Una procedura utilizzata dall'industria del petrolio con effetti devastanti sull'ambiente, la cui soppressione non è stata digerita dalle multinazionali" hanno affermato i parlamentari. 
Rosamaria Freda
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