23/04/2015 - 01:56

Servitù nucleari: Valentini (Anci), su deposito nazionale basta con i ritardi, MinAmbiente pubblichi siti o si rischia sanzione UE

‘‘Non sono piu’ giustificabili ulteriori rinvii nella pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il ministero dell’Ambiente deve provvedere entro la meta’ di giugno: i Comuni hanno bisogno di certezze, mentre lo Stato gia’ adesso rischia l’avvio di una procedura di infrazione comunitaria’‘. Lo afferma il sindaco di Siena Bruno Valentini che, in qualita’ di presidente della commissione Ambiente e territorio ANCI, ha presieduto oggi pomeriggio i lavori della Consulta dei Comuni sede di servitu’ nucleari.
Rivolto al ministro Galletti, che aveva parlato di uno slittamento a giugno dei tempi previsti per la pubblicazione della mappa dei siti, Valentini evidenzia che ‘‘i Comuni sono stanchi di attendere notizie precise sulla localizzazione finale del deposito. Non siamo piu’ disposti – aggiunge il sindaco senese - a vedere ritardi nell’avvio del progetto, mentre si spendono risorse anche per ampliare notevolmente i siti temporanei, con una situazione di incertezza tanto piu’ grave in questa fase di forte ‘dimagrimento’ delle risorse disponibili per i Comuni’‘.

Peraltro con lo slittamento dei tempi, l’Italia si espone al rischio di una sanzione a livello comunitario visto che, entro il 31 dicembre 2014, il nostro Paese avrebbe dovuto approvare sia il progetto sul deposito che un programma nazionale di gestione dei rifiuti radioattivi.

‘‘Verrebbe da dire, oltre il costo attuale per la gestione dei siti temporanei ed il funzionamento di un’agenzia statale come la Sogin, che grava sulle bollette dei cittadini, anche la beffa di future multe che ricadrebbero sul bilANCIo statale’‘, puntualizza Valentini che si augura che ‘‘non si aggiungano ritardi ai ritardi gia’ accumulati’‘.

Quanto poi alle compensazioni finanziarie per i Comuni nucleari, il presidente della Commissione ANCI ricorda come, oltre le somme del cosiddetto ‘Decreto Scanzano’, decurtate del 70% ed ancora in via di pagamento, le richieste ANCI rimangono ancora disattese.

‘‘Chiediamo di destinare alla riqualificazione ambientale ed alla tutela della salute, i soldi prelevati in bolletta ai cittadini che finiscono nel calderone della fiscalita’ generale’‘, ribadisce Valentini. ‘‘E’ francamente inaccettabile che il peso per la gestione dei siti ricada ancora, sempre e solo, sulle spalle dei Comuni che ospitano ormai da 30 anni, ‘temporaneamente’ le scorie radioattive’‘, conclude l’esponente ANCI.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile