09/02/2015 - 11:53

Energia, Mise: con il "taglia bollette" 1,7 mld in meno per le Pmi

Risparmi per quasi 2,7 miliardi sulla bolletta elettrica. Di questa somma circa 1,7 miliardi a beneficio delle piccole e medie imprese, mentre il rimanente miliardo a favore dei consumatori.
Sono questi alcuni dei dati diffusi dal ministero dello Sviluppo economico sui benefici connessi al decreto "taglia bollette", sia per le Pmi che per le famiglie. 
 
"L'impegno che il governo si è assunto per favorire la competitività attraverso la riduzione degli oneri di sistema che gravano sulla bolletta elettrica è andato a segno e gli effetti sono già nero su bianco" precisa il Mise. 
 
"Grazie al "taglia-bollette" contenuto nel decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati, imprese e famiglie spenderanno nel corso del 2015 molto meno" continua il ministero.
 
Nel dettaglio, per le imprese il minore esborso determinato dal "taglia bollette" ammonterà a 910 milioni mentre per le famiglie sarà pari a 313 milioni. Le ulteriori misure varate impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694 milioni sui consumatori. 
 
"Sono numeri molto positivi: i provvedimenti attuati per incidere sui costi energetici delle imprese insieme ai segnali molto incoraggianti che arrivano dagli investimenti in nuovi macchinari rappresentano un'ulteriore prova che le scelte del governo per aumentare la competitività delle imprese vanno nella giusta direzione", commenta il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. 
 
Ma non finisce qui. Secondo il ministero la manovra dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015. Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro-concorrenza sul mercato elettrico.
 
I consumatori beneficiano inoltre del calo dei prezzi dei combustibili impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento, precisa ancora il ministero. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2700 kWh/anno) per circa il 3% nel primo trimestre. Ne deriva uno scenario di riduzione complessiva della fattura energetica, con effetti notevoli a beneficio della competitività delle imprese e dei redditi delle famiglie. La riduzione per le Pmi non energivore è ancora più significativa: su base annua si stima attorno all'8-10% in media, sebbene possano esserci differenze tra impresa e impresa.
 
L'aggiornamento tariffario, definito dall'Aeeg, tiene quindi conto dei primi effetti delle diverse misure adottate dal governo e dal Parlamento, in particolare con il decreto legge 91/2014 (il cosiddetto decreto Competitività) che indirizza buona parte delle azioni a favore delle Pmi non energivore, che godono di specifiche agevolazioni, fornite in media tensione e di quelle in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, categorie finora non interessate da particolari facilitazioni, continua il Mise.
 
Sulla base dei dati aggiornati sul numero di Pmi beneficiarie delle misure e sui relativi consumi di energia elettrica, indicati dall'Autorità, e facendo riferimento ai soli interventi sulle componenti regolate delle tariffe già avviate all'inizio del 2015, le misure messe in campo, comprese quelle con effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le 845.000 imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW e di circa 10.500 euro su base annua per le 100.000 imprese in media tensione non energivore. 
 
Considerando che per le Pmi il costo dell'elettricità sia pari a quello definito dall'Autorità per l'applicazione delle agevolazioni alle imprese energivore, questi risparmi corrispondono a una riduzione media percentuale del 8,5% per le imprese in bassa tensione e del 10% per le imprese in media tensione.
 
Il beneficio non sarà cumulabile, a regime, con le agevolazioni attualmente previste a favore delle imprese ad elevata intensità energetica, conclude il ministero. 
 
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Rosamaria Freda
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