24/07/2014 - 12:13

Spalma incentivi: tre opzioni per le rinnovabili. Asso Rinnovabili: stralciare la norma

A partire dal secondo semestre del 2014, gli incentivi destinati agli impianti solari fotovoltaici, immessi nella rete del Gse, verranno erogati con rate mensili costanti in misura pari al 98% della producibilità media annua stimata per ciascun impianto, nell'anno solare di produzione.
Il Gse provvederà ad effettuare il conguaglio, in relazione alla produzione effettiva, entro il 30 giugno dell'anno successivo. E' quanto prevede l'emendamento 26.100 presentato all'articolo 26 del dl Competitività, il cosiddetto "spalma incentivi", dai relatori delle commissioni Industria e Ambiente del Senato, Massimo Mucchetti (Pd) e Giuseppe Marinello (Ncd), che stanno esaminando il testo in sede referente.
Dal primo gennaio 2015 gli operatori avranno a disposizione tre opzioni diverse:
- spalmare l'incentivo su 24 anni (invece che 20), ricalcolandolo secondo una percentuale di riduzione che va dal 25% per un periodo residuo di 12 anni al 17% per chi è oltre 19 anni;
-  mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni, ma rimodulare la tariffa in modo che ci sia una prima fase in cui viene ridotta e una seconda in cui viene incrementata in pari misura. Le percentuali, che devono essere fissate dal Mise, devono garantire che - in caso di adesione di tutti gli aventi diritto all'opzione - si generi un risparmio da 600 milioni l'anno per il periodo 2015-2019;
- mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni, ma riducendolo a scaglioni: del 6% per gli impianti tra 200 e 500 kW; dell'8% fino a 900 kW e del 10% sopra tale soglia. Quest'ultima opzione diventa quella automatica nel caso in cui gli operatori non comunichino, entro il 30 novembre prossimo, la loro scelta al Gse.
 
Ma non è tutto. Le proposte di modifica introducono anche un'altra novità: i soggetti titolari di incentivi per la produzione elettrica da rinnovabili (dunque non solo quelli del fotovoltaico) potranno " cedere una quota di detti incentivi, fino all'80%, ad un acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei". L'acquirente dovrà essere scelto con una procedura competitiva stabilita dall'Autorità e dovrà mettere a disposizione almeno 30 miliardi di euro per l'acquisto di quote di incentivi.
 
"Si sta producendo un provvedimento che è ancora peggiore rispetto a quanto era stato finora ipotizzato" così Asso Rinnovabili e Anie hanno definito, in una nota congiunta, le proposte di modifica presentate al testo. 
 
"Ribadiamo con forza che gli interventi retroattivi sulle tariffe incentivanti dell'elettricità prodotta da impianti fotovoltaici non solo sono gravemente dannosi per l'economia del settore e di tutto il Paese, ma rappresentano un grave vulnus del sistema democratico perché di fatto rendono carta straccia degli accordi già sottoscritti tra lo Stato e le sue imprese" continuano le associazioni.
 
Per salvare il settore delle rinnovabili e incentivare - come ribadito dal premier Renzi in più di una occasione - il mondo della green economy nel nostro Paese è necessario stralciare l'articolo 26 del dl Competitività e attivare immediatamente "un tavolo tecnico che ripristini la certezza del diritto nazionale e internazionale e la credibilità del Paese nei confronti degli investitori italiani e stranieri" concludono AssoRinnovabili e Anie. 
 
Clicca qui per scaricare il testo degli emendamenti presentati dai relatori al Dl Competitività 
Rosamaria Freda
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