19/05/2014 - 20:11

Direttiva efficienza energetica: ecco tutti i rilievi della commissione Ambiente

Semplificare lo schema di decreto legislativo che attua la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica intervenendo, con particolare riferimento alle politiche relative al patrimonio edilizio pubblico, anche attraverso l'istituzione di una struttura nazionale di supporto.
E' quanto ha fatto presente la commissione Ambiente di Montecitorio nel parere espresso sul testo di recepimento della direttiva comunitaria sul'efficienza energetica. Il gruppo di lavoro, come annunciato qualche giorno fa dal sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, ha poi chiesto di ampliare il target degli interventi di riqualificazione energetica da realizzare ogni anno sugli immobili della pubblica amministrazione centrale, attualmente fissato al 3 per cento, e che siano ricompresi anche gli immobili di proprietà delle regioni e degli altri enti territoriali o, quantomeno, gli immobili periferici delle amministrazioni centrali, nonché tutti quegli ulteriori edifici che (anche per essere particolarmente frequentati dai cittadini) godono di una particolare importanza e di una particolare visibilità nella vita pubblica, a partire dalle scuole, dagli ospedali e dai municipi.
 
E' necessario inoltre individuare ulteriori risorse finanziarie a copertura degli investimenti complessivamente previsti dal provvedimento, anche attraverso le risorse previste nei bilanci di gran parte dei ministeri, a partire da quello del ministero delle Infrastrutture e dell'Economia, ha fatto presente la commissione. 
 
Dovranno inoltre avere priorità di accesso al Fondo nazionale per l'efficienza energetica, quegli interventi di efficientamento energetico capaci di realizzare e certificare il raggiungimento di determinati livelli di prestazioni energetiche degli edifici (ad esempio il raggiungimento della Classe energetica B o la riduzione del 50 per cento dei consumi pre-intervento). 
 
E ancora. Secondo la commissione dovranno essere potenziati gli strumenti di incentivazione rivolti alle pubbliche amministrazioni, che non accedono alle agevolazioni fiscali del cosiddetto ecobonus, con particolare riferimento al "Conto termico" e ai "Certificati bianchi", in modo da promuovere la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica volti alla riduzione dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione invernale ed estiva degli immobili e di stimolare la compartecipazione a diverse forme di incentivo e di finanziamento garantendone il coordinamento e la non sovrapposizione.
 
Dovranno essere rese permanenti le attuali agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili (ecobonus), avendo cura di continuare a garantire, in ogni caso, un'effettiva convenienza di tali agevolazioni rispetto a quelle riconosciute per gli ordinari interventi di ristrutturazione edilizia e intervenendo, anche con una rimodulazione delle aliquote e dei limiti delle spese ammesse al beneficio, al fine di premiare in modo particolare la realizzazione di quegli interventi e l'uso di quelle tecnologie e materiali innovativi dai quali provengono i migliori contributi in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.
 
Il gruppo di lavoro ha infine chiesto, tra l'altro, che venga esplicitato all'articolo 8 del decreto che le imprese a forte consumo di energia, le quali beneficiano di particolari sgravi fiscali sul consumo dei prodotti energetici, siano tenute a porre in essere corrispondenti interventi di efficienza energetica e di protezione ambientale. 
 
Clicca qui per scaricare il resoconto dei lavori della commissione con il parere al testo.
Rosamaria Freda
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