15/05/2014 - 20:15

Jobs Act: è legge il decreto lavoro. Soddisfatto il ministro Poletti

E' legge il cosiddetto Jobs Act messo a punto dal governo Renzi. L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge (C. 2208-B) di conversione del decreto-legge n. 34 che detta disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese (già approvato dalla Camera e successivamente modificato dal Senato).
Il provvedimento ha scatenato non poche polemiche soprattutto per la norma, parte integrante del testo definitivo, che prevede una sanzione economica - e non l'assunzione obbligatoria - per le imprese che sforano il tetto massimo del 20% di contratti a termine sul totale dei lavoratori. La disposizione, introdotta con gli emendamenti presentati dal governo, precisa inoltre che la multa sarà pari al 20% nel caso in cui lo sforamento riguardi un solo lavoratore e salirà al 50% in tutti gli altri casi.
 
Ovviamente sono contrastanti i pareri sul provvedimento. Mentre alcuni esperti di diritto del lavoro, come l'avvocato, esperto di diritto del lavoro, Monica Franceschelli intervistata da Alternativa Sostenibile, definiscono il provvedimento "una riforma miope a favore del datore di lavoro" , il senatore di Scelta Civica, Pietro Ichino, ritiene che il provvedimento rimuova "in parte il diaframma di natura normativa che oggi ostacola indebitamente l'incontro fra domanda e offerta di lavoro, con l'intendimento di produrre fin d'ora uno shock positivo sul mercato, un aumento sensibile del flusso delle assunzioni di lavoratori nelle aziende". 
 
"Il provvedimento rappresenta il primo passo del processo di riforma del mercato del lavoro che verrà completato con gli interventi previsti nel disegno di legge delega in materia di ammortizzatori sociali, di servizi per il lavoro e di politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità ed alla conciliazione" si legge sul sito del ministero del Lavoro.
 
"Sono davvero soddisfatto e voglio ringraziare i deputati ed i senatori per il loro impegno, che ha consentito di completare l'iter del provvedimento nel rispetto dei tempi previsti. Il testo che esce dall'esame parlamentare conferma, sostanzialmente, i contenuti fondamentali e l'obiettivo del decreto: dare una risposta urgente alla necessità di rilanciare l'occupazione, semplificando il ricorso all'apprendistato ed al contratto a tempo determinato, per favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro ed una permanenza più lunga dei lavoratori in azienda, premessa decisiva per la successiva stabilizzazione del rapporto di lavoro" ha detto in una nota il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
 
"Il lavoro lo creano le imprese che investono, dimostrando fiducia nel futuro. Con le nuove norme le imprese potranno assumere senza preoccupazioni legate al peso eccessivo di adempimenti burocratici o al rischio di incorrere in possibili contenziosi; non ci saranno più, pertanto, giustificazioni per il ricorso a tipologie come il contratto di collaborazione a progetto o la partita IVA, con il fine esclusivo di mascherare un rapporto di lavoro subordinato" ha continuato il ministro. 
 
"Con la legge di conversione del decreto si compie il primo passo di un percorso di riforma del mercato del lavoro che sarà completato con gli interventi previsti nel disegno di legge delega, già all'esame del Senato, in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità ed alla conciliazione" ha concluso Poletti. 
 
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Rosamaria Freda
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