03/02/2013 - 16:43

Vincolo paesaggistico, area protetta, parco naturale

La creazione di un piano di parco ex articolo 12 L. n. 394 del 1991 "Legge quadro sulle aree protette" si fonda sul principio del coinvolgimento dei comuni interessati; l'intesa e la partecipazione sono gli strumenti principali di tale procedimento amministrativo.

La partecipazione del MIBAC (Ministero beni ed attività culturali) nel procedimento per la formazione del Piano del Parco ex articolo 12 L. n. 394 del 1991 "Legge quadro sulle aree protette" non è necessaria; da tale affermazione contenuta nella sentenza del TAR Campania Sez. I n. 2153 del 27 novembre 2012 discende che la mancata partecipazione dell' ente parco non rende illegittimo il provvedimento finale.


Infatti, l'articolo 12, comma 3, della predetta legge chiarisce che "Il piano per la predisposizione del vincolo paesaggistico è predisposto dall'Ente parco entro diciotto mesi dalla costituzione dei suoi organi, in base ai criteri ed alle finalità della presente legge. La Comunità del parco partecipa alla definizione dei criteri riguardanti la predisposizione del relativo piano, come indicati dal consiglio direttivo del parco, sul quale esprime il proprio parere. Il piano, approvato dal consiglio direttivo, è adottato dalla regione entro novanta giorni dal suo inoltro da parte dell'Ente parco".


Sempre la medesima norma con il comma 4 aggiunge che: "Il piano adottato è depositato per quaranta giorni presso le sedi dei comuni, delle comunità montane e delle regioni interessate; chiunque può prenderne visione ed estrarne copia. Entro i successivi quaranta giorni chiunque può presentare osservazioni scritte, sulle quali l'Ente parco esprime il proprio parere entro trenta giorni. Entro centoventi giorni dal ricevimento di tale parere la regione si pronuncia sulle osservazione presentate e, d'intesa con l'Ente parco per quanto concerne le aree di cui alle lettere a) , b) e c) del comma 2 e d'intesa, oltre che con l'Ente parco, anche con i comuni interessati per quanto concerne le aree di cui alla lettera d) del medesimo comma 2, emana il provvedimento d'approvazione. Qualora il piano non venga approvato entro ventiquattro mesi dalla istituzione dell'Ente parco, alla regione si sostituisce un comitato misto costituito da rappresentanti del Ministero dell'ambiente e da rappresentanti delle regioni e province autonome, il quale esperisce i tentativi necessari per il raggiungimento di dette intese; qualora le intese in questione non vengano raggiunte entro i successivi quattro mesi, il Ministro dell'ambiente rimette la questione al Consiglio dei ministri che decide in via definitiva".


Il vincolo paesaggistico, che è alla base della formazione di un parco naturale, piuttosto che essere un atto di competenza del MIBAC, costituisce la conseguenza di un procedimento amministrativo caratterizzato da una fortissima presenza dello strumento della partecipazione la quale non è la mera facoltà di proporre osservazioni ma necessita dell'intesa con il Comune.


E' proprio quest'ente ad essere il titolare della potestà pianificatoria e di governo del territorio di propria competenza. 

Alessio Elia
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