01/01/2013 - 01:00

Definizione di prodotto biodegradabile

Si tenta con il presente intervento di chiarire alcuni degli equivoci che possono sorgere in merito al concetto di prodotto biodegradabile con specifica attenzione nei confronti delle plastiche.
I termini "degradabile", "biodegradabile", "oxo-degradabile" e "oxo-biodegradable" vengono adoperati per definire i prodotti fabbricati a partire da plastiche tradizionali addizionate con specifici additivi.

Tale tendenza ingenera non poca confusione per tutti i portatori di interesse nonché per i consumatori.

I prodotti suddetti disponibili sul mercato riguardano film (borse per asporto merci), film per pacciamatura agricola e altri manufatti.

L'obiettivo principale, in ogni modo, rimane il recupero e/o il riciclo degli scarti organici perseguendo obiettivi di sostenibilità non solo economica ma ambientale e sociale.

Dopo questa introduzione è interessante analizzare la normativa di riferimento.

La norma europea EN 13432:2002 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", adottata anche in Italia, ha fatto ordine, se non altro dal punto di vista tecnico.

In particolare, secondo la EN 13432:2002, le caratteristiche che un materiale compostabile deve avere sono le seguenti:

In primo luogo, viene la "biodegradabilità", determinata misurando la effettiva conversione metabolica del materiale compostabile in anidride carbonica. E' necessario valutare tale proprietà quantitativamente con un metodo di prova standard: EN 14046 (anche pubblicato come ISO 14855: biodegradabilità in condizioni di compostaggio controllato).
Il livello di accettazione è pari al 90% da raggiungere in meno di 6 mesi.

Successivamente deve essere analizzata la propensione verso la "disintegrabilità", cioè la frammentazione e perdita di visibilità nel compost finale (assenza di contaminazione visiva). Misurata con una prova di compostaggio su scala pilota o reale (EN 14045).
Il materiale in esame deve essere biodegradato insieme con rifiuti organici entro dodici settimane (circa 3 mesi). Alla fine il compost viene vagliato con un setaccio di 2 mm di luce. I residui del materiale di prova con dimensioni maggiori di 2 mm sono considerati non disintegrati. Questa frazione deve essere inferiore al 10% della massa iniziale.

Vengono poi tanto l'assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio verificata con una prova di compostaggio su scala reale o pilota, quanto i Bassi livelli di contaminazione e cioè la necessità che il livello in metalli pesanti (al di sotto di valori massimi predefiniti) e assenza di effetti negativi sulla qualità del compost.

Vi sono infine altri parametri chimico-fisici che non devono differire dal compost di controllo dopo la biodegradazione sono: pH; contenuto salino; solidi volatili; N; P; Mg; K.

La norma UNI EN 13432:2002 è una norma armonizzata, ossia è stata riportata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee e pertanto deve esser recepita in Europa a livello degli Stati Membri e fornisce presunzione di conformità con la direttiva Europea 94/62 EC, sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio.

Alla norma EN 13432 è stata aggiunta la norma UNI EN 14995:2006 Evaluation of compostability - Test scheme and specification pubblicata in data 13/12/2006 ovvero la norma UNI EN14995:2007 Materie plastiche - Valutazione
della compostabilità - Schema di prova e specificazioni.
Questa norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN 14995 . La norma specifica i requisiti e le procedure per la determinazione della compostabilità o il trattamento anaerobico dei materiali plastici con riferimento alle seguenti caratteristiche: biodegradabilità, disintegrazione durante il trattamento biologico,
effetto sulla qualità del compost risultante.
Per gli imballaggi si applica la UNI EN 13432:2002.
In Italia, il Consorzio Italiano Compostatori ha intrapreso la strada della certificazione, ovvero dell' attestazione sia della biodegradabilità ma, soprattutto, della compostabilità di tali manufatti, sulla base della norma europea: EN 13432:2002.

Il Marchio "Compostabile CIC" è rilasciato a seguito di verifiche e controlli eseguiti dal Consorzio in collaborazione con Certiquality (società di certificazione).
Lo standard europeo armonizzato EN 13432 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", adottata in Italia come standard UNI EN 13432, definisce le caratteristiche dei materiali "compostabili" e dunque riciclabili attraverso il compostaggio dei rifiuti organici. Solo i manufatti conformi (meglio se certificati) con lo standard europeo UNI EN 13432:2002 sono idonei al compostaggio.

Questo standard, approvato dagli organismi di standardizzazione nazionali è stato poi supportato dalla Commissione Europea.
La UNI EN 13432 è attualmente un punto di riferimento per i produttori di materiali biodegradabili, le autorità pubbliche, i compostatori ed i consumatori. 
Alessio Elia
autore