01/01/2013 - 01:00

Pubblicato sulla gazzetta ufficiale il decreto Romani

Dopo tanto vociare e tanti dubbi oggi è entrato in vigore il decreto Romani pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale: in un momento in cui ci troviamo schiacciati dalla concorrenza energetica tedesca, siamo terrorizzati dai pericoli insiti nella scelta del nucleare e dobbiamo raggiungere gli obiettivi della direttiva 28/2009/CE
Ieri il 28 marzo 2010 è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Repubblica il famigerato Decreto Romani e cioè il decreto legislativo n.28  3 del 3 marzo 2010, meglio noto come "ammazza rinnovabili".

Per quanto riguarda il fotovoltaico non riporta nulla di più di quanto già previsto nello schema già ampiamente evidenziato su alternativa sostenibile, ma nasconde sicuramente incertezze: partendo da come si assocerà al famigerato "quarto conto energia" per finire alle conseguenze disastrose che avrà sul raggiungimento degli obiettivi della direttiva 28/2009/CE, il decreto in esame alimenta timori e forti dubbi.

In questo scenario non certo positivo, però, si devono ricordare delle forme di opposizione garbata e civile, che dimostra, come il mondo del fotovoltaico e delle rinnovabili in genere sia una realtà economica e sociale ben radicata nel nostro tessuto economico ed imprenditoriale: dal grande gruppo al piccolo laboratorio dove si coniugano, concretamente, lo sviluppo sostenibile con il fare impresa.

Mi riferisco in particolare all'interessante esperienza della rete delle imprese venete del solare (www.impresevenetesolare.it ) , che chiede : il mantenimento del DM 6 Agosto 2010 (Conto Energia) fino al 31.12.2011 per far salvi i diritti già acquisiti; la cancellazione dei tetti massimi di potenza incentivabile, sia per l'anno 2011 che per gli anni seguenti; la fissazione di un obiettivo nazionale per energia prodotta da fonte fotovoltaica ispirandosi a quanto fatto in Germania (che ha fissato un obiettivo di potenza al 2020 di 52 GWp e un obiettivo entro il 2050 per avere l'80% di energia prodotta da fonti rinnovabili); l'apertura di un tavolo di lavoro tra Governo e Associazioni della durata necessaria alla definizione di un nuovo Conto Energia ragionato.

Ma, mi sembra doveroso ricordare anche l'impegno del movimento "SOS rinnovabili" (www.sosrinnovabili.it) che, come si legge sul proprio sito, vede nello sviluppo dell'energia del sole e del vento anche un'altra società, dove contano la democrazia delle relazioni, le reti diffuse di produzione energetica e di creazione delle idee, la custodia dei beni comuni: sole, vento, acqua, aria.

 
Alessio Elia
autore