01/01/2013 - 01:00

Il Decreto Romani, lo tsunami delle rinnovabili, non uccide anche il minieolico

Il decreto Romani non elimina in modo retroattivo anche la tariffa omnicomprensiva per il minieolico stabilita in 0,30 centesimi/kw: lo tsunami provocato dal Decreto Romani non si abbatte su questo settore.
Il decreto Romani non elimina in modo retroattivo anche la tariffa omnicomprensiva per il minieolico stabilita in 0,30 centesimi/kw: lo tsunami provocato dal Decreto Romani non si abbatte su questo settore.

Il minieolico è uno dei sistemi di produzione di energia che ha maggiori opportunità di sviluppo nei prossimi anni, grazie allo sviluppo che c'è stato nel settore delle turbine, le quali garantiscono la possibilità di soddisfare qualunque tipo di esigenza e grazie anche alla legislazione che ha semplificato dal punto di vista burocratico e incentivato dal punto di vista economico questo tipo di installazioni.

Per tale tipologia di impianti non è stata prevista alcuna riduzione degli incentivi retroattiva stabilita dal famigerato e contestato Decreto Romani e cioè della tariffa omnicomprensiva pari a 0,30 cent/kW.
Vale la pena ricordare che la tipologia di impianti salvata da tale tsunami, è costituita dala costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica (sfruttando l'energia del vento) con turbine di taglia compresa tra 1 e 200 kW. Sopra i 200 kW si parla di eolico di grande taglia con aerogeneratori fino a 2-3 MW su terra e anche fino a 10 MW per impianti off-shore. Per gli impianti da 1 a 3 kW si parla spesso anche di eolico domestico.

Infine, con la liberalizzazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili la procedura di cessione dell'elettricità prodotta alla rete è stata semplificata. Il meccanismo di scambio sul posto valido per gli impianti fotovoltaici vale anche per gli impianti eolici domestici fino a 200 KW (finanziaria 2008).
 
Alessio Elia
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