01/01/2013 - 01:00

il nuovo schema di recepimento della direttiva 28/2009/CE

Lo schema di Decreto Legislativo che reca l’attuazione della direttiva 2009/28/CE presenta per lo sviluppo del mercato del fotovoltaico dubbi e criticità.E’ opportuno, peraltro, riservare una costante attenzione rispetto a tale problematica

Lo schema di Decreto Legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2010 pur nell’apprezzabile intento di realizzare un quadro di riferimento a medio lungo termine per le energie a fonti rinnovabili, in funzione degli obiettivi per il 2020, presenta significativi punti critici di impatto decisivo sullo sviluppo e consolidamento dell’imprenditoria fotovoltaica e quindi della utilizzazione di energia da fonte rinnovabile fotovoltaica nel futuro.

In particolare le criticità contenute determinerebbero gravissime limitazioni allo sviluppo del settore fotovoltaico, creando un danno economico relativamente agli investimenti in atto, e una potenziale paralisi del flusso degli investimenti futuri, in particolare per la componente di impianti al suolo, senza menzionare la perdita di posti di lavoro oltre che la mancata creazione di ulteriore occupazione che ciò comporterebbe.

A ciò va aggiunto che bloccando i grandi impianti a terra nelle zone agricole si mina alla base la finalità stessa del sistema incentivante, che rappresenta l’impulso necessario allo sviluppo del settore al fine del raggiungimento della grid parity.

Si rendono vani gli investimenti fatti fino a oggi sia da parte degli operatori che da parte dello stesso GSE.

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Alessio Elia
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