01/01/2013 - 01:00

Rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente

È stato presentato il 4 luglio a Roma il rapporto Legambiente Ecomafia 2012, quest'anno dedicato a Falcone e Borsellino, realizzato come sempre con la collaborazione di tutte le Forze dell'Ordine impegnate a contrastare abusi e illeciti in tutta Italia
 
Sono 16,6 i miliardi di euro "fatturati" dalle ecomafie e 33.817 i reati ambientali scoperti nel 2011, quasi 93 al giorno, il 9,7% in più rispetto al 2010. Aumentano i reati contro il patrimonio faunistico, gli incendi boschivi, i furti delle opere d'arte e dei beni archeologici. Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare. Inoltre, sono già 18 le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose solo nei primi mesi del 2012, per reati spesso legati al ciclo illegale del cemento.
 
Questi i numeri dell'attacco al patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e artistico d'Italia che metteno in pericolo la salute dei cittadini e il futuro del Paese, raccolti e descritti dal rapporto Ecomafia 2012, l'indagine annuale di Legambiente sull'illegalità ambientale, quest'anno con prefazione di Roberto Saviano, presentata il 4 luglio a Roma.
 
I vari clan continuano a prosperare: 296 quelli censiti sino ad oggi, sei in più rispetto allo scorso anno. Cambia l'immagine del mafioso di professione: buona educazione e cultura, conoscenza delle lingue straniere, aspetto distinto. Tutte caratteristiche utili a condurre truffe e falsificazioni di documenti anche nei circuiti legali. 
 
In lieve flessione, ma con numeri sempre straordinari, i reati nel ciclo dei rifiuti e del cemento. Aumentano i traffici illeciti internazionali mentre i rifiuti gestiti illegalmente e sequestrati si sono attestati sulle 346 mila tonnellate.
 
La maggior parte dei reati registrati (il 47,7%) riguarda ancora una volta le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania in testa (con 5.327 infrazioni), seguita dalla Calabria (3.892), dalla Sicilia (3.552) e dalla Puglia (3.345). Mantiene il quinto posto il Lazio (2.463), mentre la prima regione del nord in classifica è la Lombardia (con 1.607 reati) seguita dalla Liguria (1.464).
 
Tante le Forze dell'Ordine impegnate a contrastare abusi e illeciti: dal Corpo forestale dello Stato al Comando tutela patrimonio ambiente, dalle Capitanerie di porto alla Guardia di Finanza, col Corpo tutela patrimonio culturale e la Direzione investigativa antimafia, l'Agenzia delle dogane, la Polizia di Stato, il Corpo forestale delle regioni autonome e la Polizia provinciale, assieme al Comando dei Carabinieri politiche agricole e al Comando dei carabinieri tutela della salute
 
In allegato il rapporto Ecomafia 2012 (fonte: http://legambientesicilia.it/wp-content/uploads/Ecomafia-2012-SICILIA-tabelle-e-numeri.pdf).
 
Per maggiori info visitate il sito www.legambiente.it
Mara Giuditta Urriani
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