01/01/2013 - 01:00

GPP in Emilia-Romagna: pubblicato il rapporto degli enti locali

Com'è possibile aumentare gli acquisti "verdi" nella Pubblica Amministrazione? Si possono superare le difficoltà nella redazione di un bando con caratteristiche "green"? Come favorire e potenziare lo scambio tra domanda e offerta? A queste e altre domande si è cercato di rispondere nel corso dell'incontro dedicato agli "acquisti verdi" lo scorso 30 settembre a "Ravenna 2011", il festival su rifiuti, acqua ed energia, che ha messo a confronto enti pubblici e imprese.
L'evento, organizzato da ERVET, rientra nell'ambito della campagna di comunicazione del progetto europeoLIFE+ PROMISE e in particolare nei cicli di seminari formativi e informativi dedicati alle Pubbliche Amministrazioni. Il Green Public Procurement (GPP), ovvero l'approvvigionamento di beni e servizi sostenibili da parte degli enti pubblici, è uno strumento sempre più diffuso: secondo la ricerca curata da ERVET il volume di acquisti "verdi" sul totale della spesa pubblica in Emilia-Romagna è pari al 21,2% e in regione il 45,3% degli Enti locali ha fatto almeno un bando "verde" negli ultimi tre anni. Tuttavia permangono ostacoli allo sviluppo di questo strumento di sostenibilità ambientale: nel corso dell'incontro è emerso che le politiche di approvvigionamento negli Enti locali non possono essere basate esclusivamente sul concetto di riduzione della spesa pubblica. È necessario, quindi, attuare politiche di acquisto che promuovano l'innovazione e la concorrenza, al fine di agire positivamente sul sistema produttivo. Una richiesta, tra l'altro, che arriva dalla stessa Commissione Europea con il Libro verde "Sulla modernizzazione della politica dell'UE in materia di appalti pubblici. Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti". Se a livello di contabilità pubblica il fine è la riduzione della spesa, l'obiettivo primario degli Enti pubblici, in tema di approvvigionamento, dovrebbe essere una maggiore efficienza della stessa. E' quindi essenziale, per raggiungere il miglior rapporto qualità/prezzo, che si creino condizioni di forte concorrenza per gli appalti pubblici aggiudicati nel mercato interno. Una maggiore efficienza degli acquisti pubblici favorirebbe tutti, gli operatori economici, le amministrazioni pubbliche e i cittadini, incoraggiando la partecipazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI) eco - efficienti.

La normativa che disciplina la materia, nonostante nell'ultimo decennio abbia fatto notevoli passi in avanti per incrementare l'utilizzo del GPP, spesso non si è dimostrata efficace: infatti, la mancanza di un adeguato sistema di controllo e d'incentivi, a corredo dei decreti che stabiliscono le quote da raggiungere negli acquisti "verdi" degli Enti, ha comportato uno scarso sviluppo di questo strumento rispetto al risultato atteso. Per contro le esigenze tecniche su "come fare un bando verde" delle Pubbliche Amministrazioni sono periodicamente soddisfatte attraverso la definizione di una serie di nuovi e volontari Criteri Ambientali Minimi o CAM. Come dichiarato dal Gruppo esperti GPP attualmente sono coperte otto categorie merceologiche di prodotti/servizi (arredi, serramenti esterni, ammendanti, illuminazione pubblica, app. informatiche, prodotti tessili, cancelleria, servizi mensa) delle undici individuate come prioritarie nel PAN GPP nazionale. Di recente pubblicazione sono i CAM riguardanti i Serramenti esterni, rientranti nella categoria Edilizia e per l'affidamento del "Servizio di ristorazione e per la fornitura di derrate alimentari" - rientranti nella categoria Servizio mensa e fornitura alimenti (DM 25 Luglio 2011 - GUCE n. 220 del 21 Settembre 2011) ed entro la fine dell'anno sono previsti i CAM per: i servizi di pulizia, servizi di smaltimento dei rifiuti, trasporti, servizi energetici e arredo urbano.

È dimostrato che le buone pratiche ambientali agevolano la razionalizzazione della spesa pubblica (riduzione sprechi - approccio Life Cycle Costing - LCC) - come segnala l'AUSL di Rimini - che ne ha fatto esperienza concreta attraverso un mix di azioni come il miglioramento dell'efficienza degli impianti termici ed elettrici, l'impiego di fonti rinnovabili, nonché adottando delle corrette prassi come l'uso efficiente delle risorse: ad esempio grazie a un semplice dispositivo di spegnimento automatico dei Personal Computer hanno risparmiato fino a 30.000 € all'anno di energia elettrica. Favoriscono, inoltre, l'integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche (energia, trasporti, etc...) - come testimonia la Provincia di Modena - che dal 2009 ha attuato un Piano d'azione per il GPP. Facilitano l'integrazione e le sinergie tra i diversi strumenti di politica ambientale - come dimostra il Comune di Ferrara - che ha messo in risalto come il GPP ha agevolato l'implementazione del sistema di gestione ambientale (SGA) all'interno dell'Ente certificato in conformità allo standard ISO 14001. Uno dei limiti all'attuazione di questa politica d'acquisto è rappresentato dall'obbligo del rispetto del Patto di Stabilità, da parte di Regioni ed Enti locali, che di anno in anno si fa sempre più rigido. Sarebbe, quindi, utile pensare, a vari livelli (nazionale e regionale ma anche locale), quali strumenti potrebbero ovviare a questa restrizione (ad es. Incentivi legati al rispetto del patto di stabilità). A ciò si aggiungono le difficoltà tecniche, spesso denunciate dagli Enti, nel fare bandi verdi, inserendo criteri ecologici nelle specifiche tecniche. Queste sono superabili sia attraverso gli innumerevoli strumenti conoscitivi, oggi a disposizione delle PA, come ad esempio le eco-etichettature (Ecolabel, Energy star, Oeko-tex, ecc.) che si sono rivelati i principali strumenti utilizzati nei bandi verdi, fino ad oggi approntati; sia facendo rete tra enti - come dichiara ARPA ER - casi di successo sono ripetibili presso altri enti "un bando vincente può essere copiato."

"Il livello di attenzione per l'ambiente tra le pubbliche amministrazioni locali è alto" - come dichiara Intercent-er - tuttavia, quest'attenzione non è sempre unita a una conoscenza tecnica specifica in pratiche di GPP. Pertanto è evidente l'importanza di una buona attività formativa e informativa all'interno delle pubbliche amministrazioni (soprattutto per i dipendenti dei servizi economato, contratti e approvvigionamenti). Permane ancora un certo grado di scetticismo, principalmente a causa della convinzione che i prodotti verdi siano sempre più costosi rispetto a quelli tradizionali. Nello stesso tempo emerge una certa vivacità da parte delle aziende. In particolare, Vastarredo, Pagù e Fomula Servizi - intervenute alla tavola rotonda - hanno portato la propria esperienza positiva e hanno dichiarato di sentirsi pronte di continuare a cogliere le opportunità offerte dal GPP. Pur mostrando un approccio positivo al mercato green, le aziende hanno comunque espresso una certa difficoltà nel muoversi fra le caratteristiche ambientali richieste nei bandi e le diverse di tipologie di certificazioni che talvolta costituiscono gli elementi premianti per l'acquisizione di beni e servizi ecologici. Per superare questi "limiti" emersi è, quindi, di fondamentale importanza creare una rete tra le Pubbliche Amministrazioni e le imprese che si dimostrano attente a tale tema; accrescendo al contempo la consapevolezza ecologica e la diffusione di marchi e certificazioni ambientali attraverso una corretta comunicazione ambientale, evitando il rischio di green washing, presso quei soggetti pubblici e privati che sono ancora lontani dal tema della sostenibilità negli acquisti dei prodotti.
Tommaso Tautonico
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