04/10/2024 - 10:06

Caccia al sustainability manager: 6 imprese su 10 sono in piena transizione ecologica

Per accelerare i processi di sostenibilità economica, ambientale e sociale, sempre più aziende anche in Italia puntano al manager sostenibile, professione che dominerà il mercato del lavoro nei prossimi anni così come dettato dal D.lgs 125 del 2024.

 

sustainability manager

C’è grande fermento nel mondo del lavoro. Complici l’Agenda 2030 dell’ONU e la maggior attenzione ad ambiente, lavoratori ed economicità imprenditoriale, sempre più aziende in Italia investono per conseguire gli obiettivi di transizione ecologica. Ne è un esempio calzante il settore manufatturiero dove ben sei imprese su dieci avrebbero già intrapreso azioni di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ma qui, rispetto al resto d’Europa, c’è un gap “professionale”. Perché se in Paesi come la Danimarca, la Germania o la Svezia il sustainability manager è diventato ormai una figura irrinunciabile all’interno del sistema azienda, in Italia è quasi assente seppur indispensabile a partire dal lavoro di rendicontazione. Ed è – e sarà per i prossimi anni – così fondamentale all’interno di un’impresa che Linkedin la annovera fra le prime dieci professioni più richieste in Italia (per essere precisi è al quinto posto). Ma la sua essenzialità è stata definita anche dal Governo con l’emanazione del D.lgs 125 del 2024 che obbliga le aziende a redigere il bilancio di sostenibilità a partire dal 2025.

Per venire incontro alle crescenti richieste del mercato l’Università degli Studi Niccolò Cusano ha presentato il master di II livello in “ESG & Sustainability Management” che fornirà agli studenti e ai manager competenze specialistiche per svolgere funzioni manageriali, consulenziali e direttive e operare a vari livelli come attori del cambiamento e della transizione verso modelli circolari, sostenibili e resilienti. Così, al termine del percorso formativo di Unicusano, tra le tante capacità acquisite gli studenti sapranno: gestire le risorse aziendali in chiave sostenibile; predisporre in autonomia accordi di secondo livello, regolamenti di welfare, accordi di lavoro agile, accordi relativi a premi di risultato, accordi di prossimità; conoscere i fenomeni di marketing e finanzia sostenibile, le relazioni industriali a fronte delle innovazioni che il mercato necessariamente richiederà; conoscere gli strumenti idonei per essere autonomi nella interpretazione degli attuali strumenti di valutazione della sostenibilità; gestire le risorse umane evitando fenomeni regressivi; imparare a individuare soluzioni di business innovative; gestire in maniera sostenibile le organizzazioni nelle diverse aree funzionali.

“Oggi è necessaria una formazione specifica – dichiara la professoressa Gabriella Arcese, coordinatrice del master Unicusano – che fornisca tutti gli strumenti necessari al futuro manager della sostenibilità per operare non solo in chiave ambientale ma anche economica e sociale, evitando così i grossi errori del passato di cui il green washing è un esempio lampante”.
“Il sustainability manager – prosegue la docente Unicusano – aiuta la transizione verde nelle aziende elaborando strategie idonee per conseguire la piena sostenibilità secondo quei tre pilastri. La novità dell’Unicusano è il focus sul Life Cycle Assessment (LCA), metodologia che valuta l'impronta ambientale di un prodotto/servizio lungo il suo intero ciclo di vita secondo tre strumenti: valutazione cicli di vita ambientale, economica e sociale”.


“Il bilancio di sostenibilità o la rendicontazione di sostenibilità rappresenta la fotografia completa dell’impegno dell’azienda e delle organizzazioni sui temi ambientali, sociali e di governance – precisa il collega e coordinatore del master Unicusano, Claudio Miglio – In generale la rendicontazione di sostenibilità rappresenta una vera e propria piattaforma di dati e di informazioni fondamentali per comunicare le prestazioni e gli impatti di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione. Consente alle aziende di misurare e di valutare in modo preciso e confrontabile il loro impatto su una vasta gamma di temi legati al tema della sostenibilità”. E conclude: “Dal punto di vista tecnico-amministrativo, la rendicontazione di sostenibilità misura e comunica l’assunzione di responsabilità sulle performance dell’organizzazione e delle aziende rispetto agli obiettivi dello sviluppo sostenibile”.

 

Marilisa Romagno
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