15/05/2019 - 12:15

Indagine BEI: Italiani scettici rispetto al ruolo dell'UE nella lotta ai cambiamenti climatici

Una ricerca condotta dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), in collaborazione con YouGov - società internazionale di analisi dell’opinione pubblica, analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina.

 

lotta ai cambiamenti climatici

La Banca europea per gli investimenti (BEI), in collaborazione con YouGov - società internazionale di analisi dell’opinione pubblica - ha pubblicato oggi la sesta ed ultima edizione dell’indagine sul clima. Trattasi di un sondaggio che analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina. Quest'ultima serie di risultati è dedicata alle aspettative dei cittadini nei confronti dell'UE in termini di lotta ai cambiamenti climatici e alle loro preferenze per quanto riguarda le strategie climatiche da adottare.
Dall'indagine è emerso che gli italiani vedono le amministrazioni locali come gli enti pubblici più rilevanti nella lotta ai cambiamenti climatici quindi, anche più importanti dell’Unione Europea e del governo nazionale. Il 21% degli Italiani si sente sostenuto dalle amministrazioni locali nelle loro azioni e nei comportamenti rispettosi del clima. Si tratta di una percentuale che è di 3 punti superiore rispetto al sostegno percepito dall’Unione Europea (18%) e superiore di 11 punti rispetto ai governi nazionali (10%). La percezione degli Italiani dell’Unione Europea è di 9 punti al di sotto della percezione generale in tutta l’Europa, con il 27% degli europei che si sentono sostenuti dall’UE nei loro sforzi per combattere il cambiamento climatico.

Nel complesso, gli Italiani non ritengono soddisfacente l’efficacia delle misure attuate dalle istituzioni pubbliche per contrastare i cambiamenti climatici. Sono infatti solo il 25% quelli che ritengono efficaci le azioni intraprese dall'UE per combattere i cambiamenti climatici. Gli Italiani si mostrano ancora più severi nei confronti di altre realtà pubbliche: ad esempio le attività dei governi nazionali hanno ricevuto una valutazione positiva solo da parte del 18% dei partecipanti. Gli italiani mantengono la loro preferenza per le politiche locali, ritenute efficaci dal 26% degli intervistati. Va ancora rilevato che le opinioni descritte variano considerevolmente a seconda dell'età degli intervistati, dal momento che la generazione più giovane esprime valutazioni più positive. Sono infatti il 36% gli Italiani tra i 18 e i 34 anni che ritengono efficaci le misure attuate dall'UE, mentre sono solo il 21% i connazionali over 55 che la pensano allo stesso modo.
Riguardo alle tre principali strategie climatiche che adotterebbero se fossero primi ministri, gli Italiani hanno risposto, nel 40% dei casi, che opterebbero per "premere affinché entro il 2050 la totalità della produzione elettrica derivi da fonti energetiche rinnovabili", mentre il 38% ritiene preferibile "cessare i disboscamenti entro il 2025". Si tratta delle stesse due misure classificate ai primi posti anche dal resto dei cittadini europei.

A livello regionale si osserva che il 42% degli Europei e il 41% dei Cinesi metterebbero al primo posto, in termini di priorità politiche, la cessazione dei disboscamenti entro il 2025, contro un 30% di cittadini statunitensi che ritiene invece prioritario l'obiettivo di produrre elettricità esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili entro il 2050.
Emma Navarro, Vicepresidente della BEI responsabile per i finanziamenti a favore del clima e dell’ambiente, ha così commentato i risultati dell’indagine della BEI sul clima: "Quest'ultima serie di risultati dell'indagine della BEI sul clima evidenzia le elevate aspettative dei cittadini nei confronti dell'Unione europea in termini di lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di un dato che conferma il ruolo di leader e le responsabilità spettanti alla BEI nella sua veste di banca dell'UE per il clima e di principale finanziatore multilaterale al mondo di progetti a favore del clima. Dai risultati delle serie precedenti sono emersi la necessità di maggiori sforzi da parte del settore privato a favore del clima e un forte impegno in prima persona da parte dei cittadini. Alla luce di tutti questi risultati intendiamo continuare a intensificare i nostri investimenti e ad attrare finanziamenti privati per accelerare il passaggio ad una società caratterizzata da modelli di crescita più ecologici e per contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi."

 

Marilisa Romagno
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