06/09/2018 - 10:01

#GreenDropAward: il giro del mondo in una goccia

Il Green Drop Award, il premio promosso da Green Cross Italia, è arrivato alla settima edizione. In questi sette anni ha fatto il giro del mondo per raccogliere le terre che di volta in volta sono state inserite nel trofeo assegnato al film più ecologista tra quelli in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.  Il racconto di questo viaggio, che condurrà alla cerimonia di premiazione in programma il 7 settembre.

 

#GreenDropAward

Il giro del mondo in una goccia. E a ogni tappa una terra diversa, simbolo di un’urgente questione ambientale. È il viaggio compiuto dal trofeo del Green Drop Award, il premio collaterale assegnato al film più ecologista tra le pellicole in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, promosso da Green Cross Italia Ong. In questi sette anni di attività il premio a forma di goccia d’acqua in vetro di Murano soffiata dal maestro Simone Cenedese ha accolto un campione di terra per sensibilizzare il pubblico attraverso il cinema verso comportamenti eco-sostenibili.
Dalla terra del Brasile nel 2012, raccolta in occasione dell’edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile “Rio+20”, a quella dell’Egitto, nel 2013, in segno di solidarietà con un Paese martoriato, teatro di un colpo di Stato e prostrato da scontri di piazza. L’anno successivo è stata la volta della sabbia dall’Antartide per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del “global warming” attraverso la conoscenza di un luogo, un’immensa distesa bianca di impareggiabile bellezza e fragilità, in prima linea nello studio dei cambiamenti climatici.

Per l’edizione 2015 la “goccia verde” ha ospitato la terra del Senegal, Paese al centro di progetti di cooperazione di Green Cross, dove i campi una volta fertili stanno cedendo il passo al deserto, gli uomini emigrano sfidando la sorte e chi resta fa i conti con la povertà e la fame. Due anni fa in occasione dell’enciclica “Laudato si’”, la scelta degli organizzatori è caduta su Assisi, luogo natìo di San Francesco, cantore della bellezza del Creato, l’anno scorso sulla terra risalente a circa 66 milioni di anni fa, al limite fra l’Era mesozoica e l’Era cenozoica, corrispondente al periodo dell’estinzione dei dinosauri, proveniente da 12 Paesi da tutti continenti. Per il Green Drop Award 2018, che per il quarto anno registra la presenza del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), nel trofeo è stata inserita la terra del vulcano islandese Laki, la cui eruzione del 1784 causò morti, carestie, inverni rigidi, estati torride e inondazioni.

«Secondo storici e scienziati, il mutamento climatico e la povertà che ne seguì, causati da questo evento geologico, sarebbero stati tra i fattori che accelerarono lo scoppio della Rivoluzione francese – racconta il direttore del Green Drop Award Marco Gisotti – A dimostrazione del fatto che le vicende umane sono strettamente connesse agli equilibri ecologici e ambientali».
Difficile e carico di responsabilità quindi il compito della giuria del premio, presieduta dall’attore Paolo Conticini, affiancato da Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission e dal giornalista Marco Fratoddi, direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro di Torino. La cerimonia di premiazione è fissata per il 7 settembre, alle 15, negli spazi della Fondazione Ente dello Spettacolo, Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, Lido di Venezia.

Marilisa Romagno
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