18/01/2017 - 12:52

Mobilità sostenibile: partito a Venezia il primo servizio di taxi condiviso

Partito in questi giorni a Venezia, prima città al mondo a sperimentarlo, il servizio di taxi condiviso “on demand” gestito tramite app. Con “MVMANT”, un nuovo modello di mobilità sostenibile che riduce traffico e inquinamento e ha costi contenuti.
Mobilità sostenibile
Ha preso il via in questi giorni a Mestre (Venezia), prima città al mondo a sperimentarlo,il servizio di taxi condiviso “on demand”,grazie alla tecnologia tutta “made in Italy” di“MVMANT”,app altamente innovativa per la mobilità sostenibile. A gestire il progetto in città è la cooperativa artigiana Radio taxi Venezia Mestre, in partnership con Edisonweb,la società catanese che ha ideato e sviluppatol’applicazione e la relativa piattaforma di gestione premiata in tutto il mondo. Si tratta di un sistema smart di trasporto pubblico in condivisione e su richiesta, disponibile per tragitti definiti ma adattabile dinamicamente alla domanda. Il cittadino può prenotare e pagare la corsa direttamente tramite il proprio smartphone, conoscendo così sin da subito tratta e relativi costi, che sono contenuti e stabiliti sulla base del chilometraggio effettivo del percorso (0,85 € al kilometro). La piattaforma permette di organizzare con efficienza in un’unica corsa il trasporto di più persone con le medesime esigenze di tragitto, perché è in grado - grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale - di geolocalizzare in tempo reale le richieste degli utenti o di prevederle a seconda di variabili valutate statisticamente, come ad esempio giorno della settimana, stagione e condizioni meteo, eventi in corso.

Obiettivo del progetto veneziano, che è partito in fase sperimentale con due linee e quattro auto taxi, è coprire principalmente gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, con un servizio attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 20. I percorsi dei taxi sono stati definiti in risposta alle richieste dei quasi mille utenti che, iscrittisi alla piattaforma, in questi mesi hanno partecipato al sondaggio conoscitivo sull’utilità del taxi condiviso a Mestre: oltre l’80% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a rinunciare a un’automobile di famiglia se la propria città offrisse un sistema di trasporto urbano capillare ed efficiente. Accanto a una significativa riduzione dei costi per l’utente, più in linea con quelli di un biglietto del bus, notevoli sono anche i benefici attesi per la collettività tutta, a partire da una minore congestione del traffico e un minor inquinamento.«Sentivamo da tempo l’esigenza di un’iniziativa nel territorio che promuovesse un cambiamento nella modalità di spostamento delle persone, e sin da subito abbiamo creduto molto nella portata di MVMANT» spiega Gabriele Stevanato, presidente della cooperativaRadiotaxi Venezia Mestre, e prosegue: «Anche per sollecitare nuove politiche di mobilità, abbiamo deciso di investire risorse nel progetto, che siamo convinti potrà avere notevoli ricadute positive ambientali per la nostra città, terza in Italia secondo Legambiente per i giorni di sforamento dei limiti di concentrazione di Pm10 nell’aria». «Per noi ora inizia una sfida stimolante e importante dal punto di vista organizzativo, che ci impegna in un piano di sviluppo tecnico per consentire l’implementazione dell’offerta di servizi di trasporto delle persone».

A fargli eco è Riccardo D’Angelo, fondatore e ceo di Edisonweb:«MVMANT è il primo caso al mondo che vede la piena integrazione di un’app per la mobilità condivisa e un servizio di taxi tradizionali e autorizzati. Mestre precede di poco il lancio a Dubai, dove la locale autorità dei trasporti RTA ha selezionato la nostra piattaforma per tagliare la congestione del traffico del 20% e ridurre le emissioni di Co2 del 30%».
MVMANT – acronimo inglese che deriva da “movement” (movimento) e “ant” (formica, animale intelligente e organizzato nel trasporto) – mira anche a coinvolgere gli esercizi commerciali tramite l’erogazione di coupon utilizzabili dagli utenti della app nei negozi aderenti. I passeggeri saranno così fidelizzati tramite l’acquisizione di punti in base ai kilometri percorsi, e con il taxi condiviso potranno raggiungere i negozi del centro più facilmente, evitando il traffico e la ricerca del parcheggio.



Marilisa Romagno
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