08/02/2015 - 10:23

Expo 2015, Martina: tutti gli italiani coinvolti nella creazione di una nuova "cultura del cibo"

Le buone pratiche in campo agroalimentare, e non solo, saranno il centro pulsante di Expo 2015. Questo il messaggio lanciato dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, nel corso della manifestazione "Idee di Expo".
L'incontro, organizzato a 100 giorni dall'Expo, si è tenuto all'Hangar Bicocca di Milano ed ha gettato le basi sugli argomenti principali su cui verterà la prossima Esposizione universale, legate al tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" che aprirà i battenti il prossimo primo maggio per concludersi il 31 ottobre 2015.

La manifestazione, suddivisa in oltre 40 tavoli tematici, a cui hanno partecipato più di 500 esperti, ha avuto il compito di approfondire tutti i temi espositivi, seguendo in particolare quattro percorsi: le dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità, cultura del cibo energia per vivere insieme, agricoltura alimenti e salute per un futuro sostenibile, la città umana futuri possibili tra smart e slow city.

L'obiettivo è stato quello di raccogliere così analisi e proposte utili per la redazione della "Carta di Milano": l'atto d'impegno che l'Italia proporrà al mondo grazie a Expo Milano 2015. La Carta di Milano, prima grande eredità e anima di questa Esposizione universale sarà un protocollo che vedrà protagonisti, per la prima volta, cittadini, istituzioni, imprese, associazioni, mondo accademico e l'intero sistema delle organizzazioni internazionali. 
 
"Sono state selezionate le migliori pratiche in campo agro-alimentare e della nutrizione fra ben 780 proposte arrivate da tutto il mondo. Esperienze che verranno raccontate e conosciute grazie a Expo" ha spiegato Martina. Dai pascoli della Mongolia, alle cooperative agricole in Niger, dai piccoli produttori di caffè del Guatemala e del latte in Tanzania, le buone pratiche agroalimentare di tutto il mondo saranno il cuore e la forza di Expo 2015, ha proseguito il ministro. 
 
Nessuna "Esposizione universale si è misurata - come vogliamo fare noi - con l'idea di una eredità immateriale costruita innanzitutto sulla partecipazione consapevole a impegni e responsabilità. Seguiremo il solco che ci ha indicato uno straordinario interprete del nostro tempo come Ermanno Olmi quando ha detto: "Viene prima l'onesta' di chi produce, poi c'è il mercato" ha detto Martina. 
 
"La Carta di Milano ci aiuterà in tutto questo. Sarà un grande atto di consapevolezza. Per i cittadini, le imprese, le associazioni e le istituzioni. Sarà il nostro contributo al confronto internazionale per la definizione all'ONU dei prossimi obiettivi del millennio. Darà forma al dialogo fra noi, con i paesi partecipanti, con tutti coloro che vogliono prendere sul serio il tema: Nutrire il pianeta, energie per la vita. Indicherà impegni essenziali dal punto di vista scientifico, ambientale, sociale e culturale, economico e politico.Svilupperà il tema sapendo che "nutrire non è solo alimentare" come ci ricorda bene Umberto Veronesi. Metterà a fattore comune ciò che ci unisce e che può farci lavorare insieme, oltre le singole sensibilità" ha proseguito il titolare del Mipaaf. 
 
La questione alimentare globale sarà dunque al centro di Expo 2015 "perche' il diritto al cibo ci pone un grande tema di equità e di giustizia. Di sovranità. Di lotta alle diseguaglianze, di ridistribuzione delle possibilità. Ci permette di non dimenticare che il cibo è anche un elemento essenziale che lega tutte le religioni del mondo. Ci obbliga a ridefinire concetti come potenza e limite. E a proporre scelte politiche " ha continuato il ministro.
 
L'Expo 2015 sarà una sfida importantissima anche per il nostro Paese, ha detto Martina augurandosi che "l'Italia possa trovare la sua funzione e la sua specificità nel tempo della globalizzazione. Più volte abbiamo evocato per il nostro paese l'idea di un "potere gentile" unico al mondo, fatto di bellezza, saper fare e innovazione. Penso proprio che l'Esposizione universale di Milano ci aiuterà a riconoscere i nostri punti di forza"
 
"L'anima di Expo siamo tutti noi"  ha concluso il ministro rivolgendosi ai cittadini italiani "consapevoli e determinati" a dare il proprio quotidiano contributo alla creazione di una "cultura del cibo" più equa e sostenibile. 
Rosamaria Freda
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