17/06/2014 - 19:01

Edilizia sostenibile: allo SDE 2014 il progetto italiano RhOME for denCity

Uno dei protagonisti del Solar Decatlon Europe 2014 sarà un progetto tutto italiano chiamato RhOME for denCity.
Alla manifestazione, che si terrà a Versailles dal 27 giugno al 14 luglio 2014, http://www.solardecathlon.gov/ parteciperà l'idea, sviluppato da un team di studenti e professori dell'Università di Roma Tre, di una casa concepita per essere costruita nelle periferie della Capitale. 
 
L'obiettivo è quello di consentire la massima flessibilità ed in particolare la possibilità di modificare e far crescere l'alloggio a seconda delle esigenze. L' innovazione in questo senso è quella di pensare alla futura trasformazione in fase di progettazione, anticipando diverse possibili configurazioni, si legge sul sito di RhOME for denCity .
 
Sostenibilità. Quanto alla aspetto legato alla sostenibilità ambientale, l'edifiico è pensato in modo da non consumare una quantità indiscriminata di energia e in ogni caso solo quella prodotta da fonti rinnovabili. Utilizzando uno stile innovativo e metodi di costruzione avanzati, RhOME si concentra sulla ottimizzazione delle risorse climatiche e dei materiali locali.
 
Per risolvere i principali problemi tipici del clima di Roma, in particolare quelli legati al caldo estivo, l'edificio adotta una morfologia strategica della casa che tiene conto dell'ombreggiamento estivo attraverso le logge, dell'inerzia termica garantita da masse termiche naturali e della ventilazione naturale ottenuta tramite aperture posizionate strategicamente per innescare una ventilazione incrociata, spiega il team che ha messo a punto il progetto. 
 
Il progetto. Il sistema strutturale dell'aggregato urbano è costituito da un primo piano in cemento armato che sostiene gli ulteriori quattro piani e la copertura di un edificio in legno leggero, realizzato con la tecnologia di telaio - muro ( Platform Frame), continuano gli ideatori di RhOME. Il primo piano in calcestruzzo armato è formato da un nucleo centrale costituito da pareti strutturali a cui è bloccato un reticolo strutturale di travi 3D, sempre in cemento armato, che governano non solo il primo solaio ( parzialmente prefabbricato in cemento armato), ma anche il resto della costruzione. 
 
La fondazione deve permettere di non interferire con il patrimonio archeologico e rende il terreno attorno all'edificio più permeabile possibile. Le travi del reticolo strutturale del primo piano sono caratterizzate da sezioni variabili, che permettono alle sollecitazioni maggiori dovute ai carichi verticali di essere spostate nel core e soddisfano i principi dell'architettura di progetto, limitando l'altezza delle travi perimetrali e definendo una sorta di "vassoio" strutturale che contiene l'edificio, concludono gli ideatori. 
Rosamaria Freda
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