05/06/2014 - 20:16

G7: energia e lotta al cambiamenti climatici al centro del vertice di Bruxelles. Ma Greenpeace non è soddisfatta

Approvvigionamento energetico e lotta ai cambiamenti climatici. Questi alcuni dei temi di cui si è discusso al G7, il vertice in corso a Bruxelles che vede riuniti, per la prima volta nella sede delle istituzioni europee, i leader dei sette Paesi più industrializzati.
L'incontro, incentrato sulla crisi dell'Ucraina, è anche il primo senza la Russia, dopo il G7 Energia dello scorso mese di maggio, e il primo a cui ha partecipato il premier Matteo Renzi.  I leader di Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Canada e Stati Uniti hanno infatti deciso di estromettere Vladimir Putin a causa dell'annessione della Crimea da parte di Mosca, si legge sul sito della commissione Europea.
 
I rappresentanti dei 7 Paesi hanno discusso, tra l'altro, di sicurezza energetica identificando quelle politiche nazionali e internazionali in grado di costruire un sistema energetico più competitivo, diversificato, flessibile e a basse emissioni di carbonio. L'accento è stato posto sulla diversificazione delle fonti, potenziamento delle infrastrutture energetiche, lo sviluppo delle risorse interne e l'efficienza energetica, oltre che sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e sulle energie rinnovabili. 
 
Quanto al cambiamento climatico, i leader hanno ribadito il proprio impegno a limitare efficacemente l'aumento della temperatura globale ed hanno espresso la forte determinazione ad adottare nel 2015 un accordo globale, in vista del vertice sul clima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a settembre . 
 
Ma i risultati del G7 non hanno soddisfatto il mondo ambientalista. Secondo Greenpeace al G7 non è stato fatto nessun passo avanti sulla questione cruciale dell'indipendenza energetica. La 42esima Giornata mondiale dell'ambiente, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ha spirato i leader delle nazioni più industrializzate, ancora alle prese con gli effetti della crisi ucraina sulla sicurezza energetica europea ha detto in una nota l'associazione ambientalista.
 
"Il G7 è tornato a discutere di sicurezza energetica come se la cosa non avesse nulla a che fare con i cambiamenti climatici. Eppure la dipendenza delle nostre economie dalle fonti fossili distrugge il clima proprio come alimenta conflitti e guerre" ha detto Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima per Greenpeace Italia.
 
"Passare da petrolio e gas russi a fossili di altra provenienza è solo un pessimo modo per prolungare la vita a fonti del passato: i timidi passi avanti da parte Ue e Usa sulla riduzione delle emissioni di CO2 non sono abbastanza" ha continuato Boraschi. "Dobbiamo liberare le nostre economie dalla dipendenza energetica e passare a un futuro sostenibile ed efficiente basato interamente sulle rinnovabili" ha concluso l'esponente dell'associazione ambientalista. 
Rosamaria Freda
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