23/07/2012 - 21:52

"La qualità nel piatto": come garantire produttori e consumatori

Ma i primati dell'Italia sui prodotti certificati e sul biologico sono messi a dura prova dalle truffe e dall'agropirateria, che minano la fiducia dei cittadini e hanno effetti negativi sul settore. Ecco perché i sistemi di controllo e di certificazione diventano fondamentali, ma vanno potenziati. Le conclusioni del convegno sono affidate al presidente Politi.
In Italia operano oltre un terzo delle imprese biologiche europee e siamo al primo posto per numero di prodotti certificati, con 242 denominazioni tra Dop, Igp e Stg. Ma il Belpaese ha anche un altro record, molto meno piacevole: ci spetta il primato in Ue per le segnalazioni di cibi "irregolari". E a finire nel mirino di frodi e contraffazioni alimentari sono spesso proprio i prodotti d'eccellenza, con effetti negativi sull'immagine e la credibilità del sistema agroalimentare "made in Italy". Per combattere le truffe e difendere queste filiere di qualità diventano fondamentali i sistemi di controllo e di certificazione, che vanno incrementati e potenziati. Di tutto questo si discuterà al seminario "La qualità nel piatto. Come garantire produttori e consumatori", organizzato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori il 25 luglio a Senigallia, alla Rotonda a Mare in piazzale della Libertà dalle 10:30.

Presupposto dei lavori -spiega la Cia- è che la qualità legata al territorio ha nei prodotti certificati e nel biologico i propri punti di forza, con caratteristiche organolettiche, salutistiche, culturali ed etiche di eccellenza. Inoltre, il cosiddetto "Pacchetto Qualità" in via di definizione da parte dell'Europa sta ampliando ulteriormente l'orizzonte della qualità regolamentata: si parla, oltre che di sistemi di qualità nazionale, di prodotti di montagna e di fattoria. Questi marchi sono però poco conosciuti dai consumatori sia in Italia che all'estero e i diffusi fenomeni di agropirateria minano la fiducia dei cittadini, disorientati dall'eccesso di loghi e dalle ricorrenti notizie di scandali e truffe.

Ecco perché i controlli e le certificazioni sono indispensabili, anche per consentire uno sviluppo diffuso e reale dell'eccellenza italiana a tavola. E la Cia, con il seminario "La qualità nel piatto", intende appunto approfondire e costruire le proposte per migliorare l'operatività degli organismi di controllo accreditati e l'efficacia della vigilanza pubblica, in un sistema efficiente e armonioso finalizzato a fornire adeguate garanzie ai consumatori sulla conformità dei prodotti di qualità a quanto dichiarato dai produttori e attestato dai marchi europei.

I lavori del 25 luglio saranno presieduti dal presidente della Cia Marche, Nevio Lavagnoli, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente della Cia nazionale, Giuseppe Politi. Dopo il saluto di Maria Giuditta Politi, presidente della Cia di Ancona, la relazione introduttiva sarà tenuta da Giuseppe Cornacchia, responsabile Dipartimento Sviluppo agroalimentare e territorio della Cia. Interverranno, tra gli altri, Paolo Petrini (vicepresidente ed assessore Agricoltura della Regione Marche); Filippo Trifiletti (direttore Generale Accredia); Pietro Bonato (direttore generale CSQA Certificazioni); Ezio Pelissetti (consigliere delegato Valoritalia); Remo Ciucciomei (presidente IMC) ed Emilio Gatto (direttore generale prevenzione e repressione frodi ICQRF).
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Vesna Tomasevic
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