01/06/2012 - 18:30

Si chiude oggi PrimaveraBio 2012, realizzata grande operazione trasparenza su tutta la filiera

Si chiude con un focus sui canali di distribuzione alternativi proposto dall'AIAB Basilicata - che ha organizzato a Sant'Arcangelo il convengo E-commerce, filiera corta e mercati in vendita diretta al quale interviene il Presidente della Regione Vito De Filippo - l'edizione 2012 di PrimaveraBio: la campagna nazionale di promozione e informazione sul biologico dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica (AIAB), realizzata in collaborazione con ALPA, CTM Altromercato, Federparchi, Legambiente, Movimento EcoSportivo e con il Patrocinio del MiPAAF.
PrimaveraBio 2012ha visto la partecipazione attiva, lungo tutto lo Stivale, di decine di aziende agricole che dal Friuli Venezia Giulia alla Calabria, passando per Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Basilicata, hanno accolto i cittadini/consumatori 'sul campo', accompagnandoli per visite guidate in orti, frutteti, vigne, allevamenti bradi, caseifici, oleifici e cantine e proponendo loro attività pratiche quali raccolta di frutta di stagione, laboratori di panificazione o caseari e degustazioni guidate. In primo piano con diverse iniziative, anche il nesso tra sana alimentazione e salute. È stato proprio questo il tema al centro della collaborazione tra AIAB e Komen Italia, che si è concretizzata in occasione della manifestazione Race for the cure, in un forum pubblico dedicato all'agricoltura biologica come modello di educazione alla sana alimentazione.

Ma i veri protagonisti della campagna sono stati i cittadini consumatori che hanno raccolto l'invito ad avvicinarsi, almeno per un giorno, al mondo rurale e hanno fatto proprio il messaggio che comprare e mangiare bio rappresenta la scelta più responsabile per la tutela della propria salute e dell'ambiente. E rappresenta anche una scelta economica, almeno se gli acquisti vengono fatti direttamente dal produttore o attraverso canali di distribuzione alternativi (e-commerce, gas, mercati di vendita diretta).

"Grazie a PrimaveraBio abbiamo realizzato una grande operazione trasparenza, portando i cittadini a vedere come gli agricoltori bio coltivino e producano ogni giorno cibo biologico italiano sano, gustoso e sostenibile. Gli associati AIAB - spiega Eduardo Cuoco, coordinatore nazionale della campagna - aderiscono ad un modello produttivo alternativo rispetto a quello imposto dall'agroindustria, un modello attento alla sana alimentazione, al benessere animale, alla fertilità del terreno, alla biodiversità agricola e al rispetto dell'ambiente. Per avvicinare campagna e città e dare la massima fiducia ai cittadini-consumatori - conclude Cuoco - puntiamo sui rapporti diretti tra produttori e consumatori e sulla trasparenza di tutta la filiera, dal campo al piatto".

E per informare i cittadini circa le buone pratiche di agricoltura biologica, l'AIAB ha realizzato e distribuito in 10 mila copia il dossier PrimaveraBio 2012 - Il Buono Bio, che racconta il biologico ai cittadini, spiega quali sono le sostanze amiche della salute presenti in quantità nei cibi bio, come si coltiva e come si acquista il buon biologico made in Italy. Ma PrimaveraBio ha voluto parlare ai cittadini anche di Politica Agricola Comune (PAC), un tema di grande attualità al quale l'AIAB ha dedicato il dossier Il Buono Bio - La PAC che vogliamo.

"La PAC è la più importante politica europea, sia in termini di risorse impegnate - oltre il 40% del bilancio comunitario - sia in termini di impatto, andando ad influenzare direttamente il paesaggio e lo spazio rurale dei 27 Paesi membri. La PAC - spiega Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'AIAB - è la politica decisa a livello europeo per regolare in tutto il Vecchio Continente l'agricoltura, settore che solo in Italia impiega oltre un milione di lavoratori. Nonostante i cittadini europei sostengano il costo della PAC con le loro tasse e nonostante la PAC influenzi la qualità del cibo, dell'ambiente, del paesaggio, e in un certo senso della salute dei cittadini, quest'ultimi non sono mai stati coinvolti in nessun processo decisionale. Visto che è in corso di definizione la PAC che sarà in vigore dal 2014 al 2020 e visto che la riforma della Politica Agricola Comune scaturirà da una negoziazione tra Commissione, Consiglio e Parlamento europei, tutti noi cittadini, influenzando i nostri Parlamentari Europei, abbiamo voce in capitolo sulle decisioni che si prenderanno su ciò che mangiamo e sul nostro paesaggio".

"Vogliamo una PAC equa - conclude Triantafyllidis - che non premi la rendita fondiaria, ma che permette anche alle piccole aziende di continuare a dare quell'insostituibile contributo in termini di produzione di cibo, di presidio territoriale, di difesa della biodiversità che hanno garantito fino ad oggi. Vogliamo una produzione agricola che non dipenda dal petrolio, che premi le aziende che adottano sistemi produttivi sostenibili ed estensivi, e che garantisca l'accesso alla terra anche ai giovani".
Vesna Tomasevic
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