14/02/2011 - 17:30

Automobile ad aria compressa: possibile una soluzione ibrida?

Saša Trajkovi?, uno studente di Motori a Combustione alla Lund University, è sicuro: il 60% del carburante normalmente utilizzato per circolare in automobile nei centri urbani, potrebbe essere tranquillamente risparmiato, qualora si utilizzasse un’automobile “ibrida”, in grado, cioè, di alimentarsi almeno in parte di aria compressa.
Il concetto è piuttosto semplice: ogni volta che si frena, anzichè buttare via in forma di calore l’energia cinetica tanto faticosamente accumulata bruciando benzina, la si “mette da partecomprimendo aria in appositi serbatoi. Quest’aria è poi utilizzata per dare “lo spunto” alla ripartenza dell’auto; la tecnologia si presta quindi particolarmente bene per il traffico urbano, caratterizzato da continue soste e ripartenze.

Saša Trajković ha calcolato che il risparmio di carburante nel ciclo urbano sarebbe del 60%. Allo stato attuale, sempre secondo le stime di Trajković, si perde inutilmente il 48% dell’energia che potrebbe essere recuperata qualora si adattasse questo sistema.

La cosa interessante è che questa tecnologia funziona con qualunque tipo di motore: a benzina, diesel, elettrico. Si potrebbero in futuro avere, in teoria, auto super-ibride a benzina-aria-elettricità; ma anche solo benzina-aria, visto che i risparmi sono gli stessi del benzina-elettrico, ma che il motore ad aria occupa molto meno spazio.

La tecnologia ibrido-aria fu sperimentata già nel 1990 dalla Ford, che però vi rinunciò non disponendo di tecnologia adeguata; attualmente viene invece studiata a ETH in Svizzera, a Orléans in Francia e alla Lund University in Svezia.
Vesna Tomasevic
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