02/12/2015 - 13:36

Clima, Galletti: COP21 inizio di un lungo processo vincolante e monitorato

L'Italia sarà al fianco dei Paesi meno sviluppati impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici.
 
Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti che, nell'ambito della Cop21 a Parigi, ha spiegato come i rappresentanti di Italia, USA, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Svezia, Svizzera e Regno Unito, abbiamo confermato i propri contributi al Fondo Paesi meno sviluppati (Least Developed Countries Fund, LDCF) - per un totale di 248 milioni di dollari - istituito dal Global Environment Facility.
 
"Con una donazione di due milioni di dollari per il 2015 e assicurando il supporto anche per gli anni successivi l'Italia assumerà un ruolo fondamentale nel processo di riduzione della vulnerabilità di quei settori e di quelle risorse fondamentali per lo sviluppo umano e nazionale come l'acqua, l'agricoltura e la sicurezza alimentare, nei Paesi meno sviluppati" ha detto Galletti. 
 
Il Fondo supporta anche il processo di pianificazione per ridurre, a medio e lungo termine, gli effetti degli impatti dei cambiamenti climatici e facilitare l'integrazione di politiche, programmi e attività utili a contenere i danni sul clima. Dal 2001, anno di istituzione del Fondo, a giugno 2015, sono stati approvati programmi e attività per quasi un miliardo di dollari, impegnati in cofinanziamenti per progetti realizzati in 51 Paesi per un importo complessivo di quasi 3,8 miliardi di dollari.
 
Quanto alle speranze riposte da tutti i Paesi nella Cop21, Galletti, intervistato dai microfoni di Radio Uno e Skytg24, in collegamento da Parigi, ha spiegato come la conferenza mondiale sul clima di Parigi non sia "la soluzione a tutti i problemi" ma l'inizio di un percorso la cui "governance sia anche più importante degli obiettivi che ogni Paese si è dato". 
 
"Il meccanismo di verifica e di trasparenza dei risultati è fondamentale, dopo Parigi ci si deve vedere ogni tre-cinque anni per controllare l'effettivo impegno e i risultati raggiunti" ha aggiunto il ministro spiegando come gli impegni presentati dai Paesi non consentano di raggiungere l'obiettivo di contenere entro i due gradi centigradi l'aumento della temperatura media globale della Terra, "ma siamo oltre".
 
Un nuovo accordo sul clima sarebbe "una grande opportunità per l' economia e le aziende,in particolare per quelle che "sapranno meglio interpretare il mercato e la sua domanda di prodotti più ecologici" ha detto Galletti. 
 
Quanto al nostro Paese il ministro ha ricordato come l'Italia comunque arrivi a Parigi "avendo già sottoscritto un accordo vincolante all'interno dell'Europa. Anche se l'accordo a livello globale non fosse vincolante, quello che abbiamo sottoscritto con i 28 paesi europei rimarrebbe tale".
 
Il ministro dell'Ambiente si è poi soffermato sul tema dell'approvvigionamento energetico e ha esposto la propria visione sul lungo periodo. "Siamo molto avanzati nella produzione di energia rinnovabile, in cui arriviamo al 43%, e in generale la green economy segna un buonissimo passo. Noi chiaramente vogliamo andare verso un mondo che vada a rinnovabili al 100%, ma oggi del petrolio e del gas abbiamo ancora bisogno". 
Rosamaria Freda
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