20/08/2014 - 10:30

Bonifiche: nel 2014 varati 62 decreti. Tra i siti Bagnoli e Porto Marghera

Nei primi sette mesi del 2014 il governo ha predisposto ben 62 decreti di bonifiche destinati a siti di interesse nazionale, provvedimenti che hanno coinvolto un territorio di circa 600 ettari.
E' quanto annuncia il ministero dell'Ambiente spiegando come il governo abbia lavorato per imprimere una marcia sostenuta alle attività istruttorie per la bonifica dei Siti di interesse nazionale (Sin).
Nel dettaglio, dal primo gennaio al primo agosto di quest'anno sono stati predisposti 62 decreti per progetti di bonifica delle aree di interesse nazionale: 51 di approvazione, 8 di autorizzazione di avvio dei lavori, 3 di approvazione dei progetti di dragaggio. Oltre il doppio, dunque, rispetto all'intero 2013, in cui i decreti erano stati 26 (11 di approvazione, 12 di autorizzazione avvio lavori e 3 di approvazione progetti di dragaggio).
E ancora più significativo è il confronto dal 2000 ad oggi, continua il ministero: in questi primi sette mesi, infatti, è stato predisposto il 23% della totalità dei decreti.

Sempre nei primi sette mesi dell'anno, si sono tenute 112 Conferenze dei servizi (65 istruttorie e 47 decisorie, quasi una al giorno) nel corso delle quali sono stati esaminati progetti di interventi di bonifica per circa 600 ettari.
 
L'attività svolta ha consentito di completare le caratterizzazioni in alcuni siti, come Porto Marghera e Bagnoli, di incrementare le percentuali sia delle aree a terra per le quali sono stati approvati progetti di bonifica sia delle aree liberate e restituite agli usi legittimi, prosegue il dicastero. 
 
 "Sulla sicurezza ambientale, che vuol dire salute per i cittadini e difesa del nostro territori vogliamo andare veloci e fare bene. Nel decreto-legge 91 abbiamo introdotto una procedura accelerata e facilitata per le bonifiche, nel pieno rispetto degli standard ambientali" spiega il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. 
 
"C'è bisogno di regole più semplici, e su questo il governo sta mettendo massimo impegno, ma anche di una maggiore collaborazione e responsabilità da parte di tutti i protagonisti del procedimento, visto che non sempre alle decisioni prese corrisponde un incremento delle attività di bonifica, come del numero delle aree risanate e restituite agli usi legittimi" conclude Galletti. 
Rosamaria Freda
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