23/12/2012 - 13:02

Recupero rifiuti, ancora molta strada da fare per una piena concorrenza

Commento a caldo di Unionmaceri su istruttoria su posizione dominante HERA: va salvaguardata la concorrenza nel mercato.
“La piena liberalizzazione del mercato della gestione, recupero riciclaggio e valorizzazione in genere dei rifiuti è ancora incompiuta. Persistono situazioni di reale monopolio da parte del pubblico che sfalsano la concorrenza tra aziende, sempre più spesso attraverso pratiche generalizzate di affidamento in house e poca attenzione ai rifiuti come bene economico, mentre, nel rispetto dei diversi ruoli, il settore potrebbe ancora crescere ed efficientarsi, con pari beneficio della tutela ambientale”.

Sono queste le considerazioni a caldo di Unionmaceri (associazione dei recuperatori e riciclatori di carta e cartone nell’ambito di FISE UNIRE, Confindustria), a commento della decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, a seguito di una denuncia di un’azienda del settore, il 5 dicembre scorso ha avviato un’istruttoria nei confronti di imprese pubbliche (Hera S.p.A. HeraAmbiente S.p.a. ed Akron S.r.l.) per verificare se abbiano posto in essere un abuso di posizione dominante nei mercati collegati all’attività di raccolta differenziata dei rifiuti cartacei.

Il Gruppo Hera, come spiega l’Agcm, svolge in monopolio attraverso la capogruppo la raccolta di rifiuti solidi urbani ed assimilati in tutti i Comuni delle province di Forlì-Cesena e Ravenna, nella maggior parte dei Comuni delle province di Rimini, Bologna e Modena e nel Comune di Ferrara in virtù di affidamenti diretti, oggi in regime di proroga.

In particolare, viene contestato il fatto che le tre societa’ avrebbero messo in atto comportamenti in grado di alterare la concorrenza attraverso il meccanismo di conferimento dei rifiuti cellulosici derivanti dalla raccolta di rifiuti solidi urbani. Il conferimento di rifiuti cellulosici da parte di Hera  sarebbe avvenuto senza l’espletamento di una procedura equa, trasparente, in modo discriminatorio per altri operatori del settore dei rifiuti cellulosici potenzialmente interessati. Peraltro è in ipotesi che l’assegnazione sarebbe avvenuta a un prezzo inferiore a quelli di mercato, con effetti pregiudizievoli per cittadini-utenti che pagano tasse e tariffe per raccolta e smaltimento dei rifiuti. Infine, la società pubblica avrebbe progettato la realizzazione di un impianto con capacità assolutamente eccedente le esigenze dell’area geografica e finalizzato a trattare tutti i rifiuti da raccolta differenziata raccolti da Hera a Bologna, nonostante gli impianti privati già operanti nel territorio.

Secondo l’azienda che ha sporto la denuncia, si legge nell’atto dell’Agcm di avvio dell’istruttoria, “il Gruppo Hera starebbe mettendo in atto una strategia volta ad escludere i concorrenti dalla vendita del macero alle cartiere, attraverso una riduzione dei rifiuti cellulosici per essi disponibili, anche mediante l’offerta di prezzi particolarmente elevati per l’acquisto di tali rifiuti nel mercato dei rifiuti speciali”, ossia i rifiuti da attività produttive che sono distinti, sia da un punto di vista giuridico che gestionale, da quelli urbani”.

Anche alla luce di questo dossier aperto dall’Antitrust, il Presidente Unionmaceri Corrado Scapino ha scritto al Presidente del Comieco, chiedendo un approfondimento in merito alla validità ed efficacia dell’Intesa tra il Consorzio e Federambiente sulle attività di lavorazione in piattaforma da parte di convenzionati cosiddetti integrati. Anche su questa intesa, infatti, è stata inoltrata una segnalazione all’Agcm per possibile violazione delle regole sulla concorrenza. Scapino ha chiesto che, fino a che non vi sia una puntuale verifica di compatibilità concorrenziale, anche di questa Intesa, ne venga sospesa l’efficacia, considerando  che la materia, per la sua delicatezza, riveste per il settore ed il mercato di riferimento un interesse non secondario in ragione degli effetti che implica sul piano pratico.

L’assenza di una corretta concorrenza tra aziende non è l’unico ostacolo al pieno sviluppo di questo settore; tra questi figura in prima fila anche una normativa di settore sempre più complicata per la gestione dei rifiuti in generale e per il loro riciclaggio in particolare. Unionmaceri si è rivolta al Ministero dell’Ambiente per conoscere se e quando lo Stato italiano (secondo quanto previsto dalla direttiva quadro sui rifiuti e dalla direttiva 98/34/CE) abbia notificato alla Commissione la norma nazionale “End of Waste” relativa ai rifiuti di carta e cartone (le materie prime secondarie nostrane), considerata la necessità per il settore del recupero e del riciclaggio di operare nel quadro di regole certe, sia per quanto riguarda la produzione e la commercializzazione dei prodotti in questione; sia per quanto riguarda il perseguimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio imposti dalle normative nazionali ed europee.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile