14/12/2012 - 11:24

Alluminio: forte aumento della raccolta differenziata

Nel 2011 i dati complessivi delle quantità raccolte e conferite al CIAL confermano, nonostante la stabilità dei consumi, il trend generale di crescita, pari a +17% rispetto all’anno precedente.

Alluminio: forte aumento della raccolta differenziata

Accanto alla raccolta differenziata, che rimane, di fatto, il sistema prioritario d’intercettazione dell’alluminio in grado di garantire i migliori livelli qualitativi del materiale, si stanno consolidando nuove e interessanti modalità di recupero: dalla captazione dell’alluminio da impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati e da processi per la produzione di CDR, alla valorizzazione di tappi e capsule ritirati presso gli impianti di lavorazione del vetro, al recupero dell’alluminio dal trattamento di scorie da impianti di termovalorizzazione.

Si evidenzia un sensibile incremento dei rifiuti d’imballaggi da raccolta differenziata rispetto al 2010 (+24%), ed il forte aumento dei rifiuti d’imballaggi provenienti da selezione RU (+111%). Un lieve calo dei tappi (-9%) è dovuto al consolidamento dell’applicazione, a partire dal 2010, delle condizioni tecniche ed economiche per il ritiro di tappi e capsule in alluminio.

La filiera dell’alluminio nel 2011 ha subito un calo delle quantità di rifiuti d’imballaggio avviati a riciclo del 13%. Tale decrescita dipende dagli inconsueti quantitativi avviati a riciclo nel 2010, anno in cui, a seguito della ripresa del mercato, gli operatori hanno de-stoccato il rottame post-consumo accumulato l’anno precedente. È stato garantito l’avvio a riciclo del 61% degli imballaggi immessi al consumo.

Nel 2011 sono state riciclate complessivamente 927.000 tonnellate di rottami di alluminio.

Le quantità di rifiuti d’imballaggi in alluminio avviati a recupero energetico nel 2011 sono state pari 3.500 tonnellate confermando il trend del 2010. Il calo tendenziale delle quantità recuperate energeticamente nel 2011 rispetto all’anno precedente è legato a un aumento della raccolta differenziata dei rifiuti d’imballaggio in alluminio registrata a livello nazionale che, di conseguenza, porta a una riduzione della presenza dei rifiuti d’imballaggi avviati a recupero energetico nell’ambito dell’indifferenziato.

Nel 2011 le quantità d’imballaggi in alluminio recuperate complessivamente (riciclate e recuperate) sono calate dell’11% rispetto al 2010, in valore assoluto nel 2011 sono state avviate a recupero complessivo 45.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio.

Gli imballaggi in alluminio sono per lo più lattine per bevande e altri contenitori per beni di consumo e provengono principalmente dalle utenze domestiche. Per questo motivo, i principali attori della raccolta sono i Comuni o i soggetti delegati da essi, i quali, attraverso campagne di sensibilizzazione e l’organizzazione della raccolta differenziata sono i principali responsabili nel miglioramento della qualità e della quantità del materiale intercettato. Spesso il conferimento dell’alluminio, viste le caratteristiche del materiale, avviene in associazione con altri flussi, quali plastica, ferro o vetro, a seconda delle scelte effettuate dall’operatore territoriale. In questo scenario, il Consorzio CIAL, attraverso le circa 400 convenzioni con i Comuni, garantisce il ritorno economico dell’attività di recupero dell’alluminio e ne supporta la gestione logistica.

Nel mercato dei rottami si è registrato un incremento delle importazioni, in uno scenario sempre più caratterizzato da una progressiva razionalizzazione delle produzioni industriali, che tendono a minimizzare gli scarti di produzione in parallelo al fenomeno della delocalizzazione produttiva. Sintonico a questa dinamica deve essere registrata una stabilizzazione delle esportazioni; da dati ISTAT nel 2011 si sono riscontrate esportazioni di rottami e cascami per 103.000 tonnellate, con un decremento del 4% rispetto all’anno precedente, ma con una ripresa rispetto al 2009 del 26%. Da segnalare che le esportazioni si sono ampliate verso i Paesi europei e si sono ridotte verso i Paesi asiatici.

Nel settore della produzione dell’alluminio, i gruppi presenti in Italia sono quasi esclusivamente di proprietà estera, come ad esempio, Alcoa, UC Rusal e Rio Tinto. Tali player possono contare sulla possibilità di approvvigionamento del minerale primario, la bauxite, attraverso l’attività estrattiva integrata all’interno del gruppo. Vista la grande intensità energetica che il processo di trasformazione dell’alluminio richiede, la presenza sul territorio europeo di queste imprese è stata possibile solo grazie ad accordi particolari con i governi locali per la fornitura a prezzi agevolati dell’energia elettrica.

Visti gli ultimi interventi della Comunità europea, non è certo che tali gruppi continueranno a operare in Europa, mentre potrebbero spostarsi verso aree con costi energetici inferiori. Gli imballaggi sono prodotti  sul territorio nazionale da circa 140 imprese e rappresentano una piccola quota delle lavorazioni in alluminio, circa il 7%.

Le previsioni di riciclo per il triennio 2012-2014 considerano un incremento annuo medio dell’1,6% per arrivare a riciclare, nel 2014, 41.000 tonnellate d’imballaggi, pari al 61,4% dell’immesso al consumo. Nello stesso lasso temporale si prevede che le quantità d’imballaggi avviati a recupero energetico rimangano stabili sullo stesso valore del 2010 e 2011, cioè pari a 3.500 tonnellate.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
Articoli correlati