10/12/2012 - 10:31

Recupero vetro, tiene il tasso di riciclo, aumenta la raccolta

Nel 2011 l’avvio a riciclo di rifiuti d’imballaggio ha registrato un incremento del 7% rispetto all’anno precedente corrispondente alla crescita percentuale dell’immesso al consumo. I risultati di riciclo sono rimasti praticamente costanti rispetto al 2010, con il 68% di riciclo rispetto all’immesso al consumo.

Nell’ultimo anno il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro provenienti dalla raccolta nazionale ha raggiunto 1,57 milioni di tonnellate. A questo risultato ha contribuito l’utilizzo della sabbia di vetro proveniente dal recupero secondario dei cascami dei lettori ottici di cernita degli inerti diversi dal vetro (ceramiche, porcellane, pietre, etc.) e delle frazioni fini, come sabbia di vetro, il cui impiego nei settori industriali, anche diversi da quello vetrario, è leggermente cresciuto.

Nel 2011 il riciclo complessivo risulta pari a 2,07 milioni di tonnellate di vetro, di cui gli imballaggi costituiscono il 76%.

Il settore vetrario rimane tuttora il naturale sbocco per il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti in ambito nazionale che, dalla nascita del COREVE (Consorzio Recupero Vetro) sino ad oggi, è cresciuto di circa il 49%, a fronte di una crescita dei quantitativi di vetro complessivamente riciclati del 41%. In questi anni le aziende vetrarie non solo si sono attrezzate per garantire la completa valorizzazione del vetro raccolto dai Comuni in modo differenziato, ma hanno incrementato ulteriormente la loro capacità di riciclo. Le importazioni e il vetro non imballaggio (vetro piano) vanno a coprire, quindi, fabbisogni che altrimenti rimarrebbero insoddisfatti, soprattutto quelli di rottame di vetro incolore.

La filiera del vetro nel 2011 registra il maggiore incremento rispetto alle altre filiere d’imballaggi (+7% sul 2010), ascrivibile al positivo andamento del mercato nazionale di alcune applicazioni specifiche quali, ad esempio, olio, vino e sughi pronti e alle crescenti quote di mercato in specifici settori d’impiego dove precedentemente erano preferiti altri materiali.

Per quel che riguarda la raccolta dei rifiuti d’imballaggio in vetro, nel 2011 la gestione consortile ha incrementato i quantitativi raccolti del 14% rispetto al 2010, arrivando a circa 1,4 milioni di tonnellate raccolte. La gestione indipendente ha raccolto complessivamente 296.000 tonnellate di imballaggi in vetro di cui 29.000 su superficie privata (commercio e industria) e 267.000 tonnellate su superficie pubblica. Rispetto al 2010 la gestione indipendente ha registrato una riduzione del 20% delle quantità raccolte.

Complessivamente le quantità d’imballaggi in vetro raccolti sono stati pari a 1,7 milioni di tonnellate. Nel 2011 la raccolta differenziata dei rifiuti d’imballaggio in vetro è cresciuta del 6% rispetto al 2010.

Da alcuni anni, la contabilità dei quantitativi di rifiuti d’imballaggio di provenienza nazionale avviati al riciclo prende in considerazione i reimpieghi secondari del rottame di vetro in settori produttivi diversi da quello del vetro cavo meccanico, in quanto i relativi processi di riciclo hanno superato la fase sperimentale e sono ormai documentabili.

I materiali ottenuti dal trattamento secondario dei cascami dei lettori ottici di cernita degli inerti diversi dal vetro (ceramiche, porcellane, pietre, etc.) e delle frazioni fini sono sempre più riutilizzati. Infatti, oggi sono disponibili sul mercato veri e propri prodotti a base di sabbia di vetro impiegati anche nell’industria ceramica (ceramic sand) e nell’edilizia in genere. Ci sono quindi tutte le condizioni per rendicontare tutte le forme di riutilizzo attive in Italia, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero fissati dalla direttiva europea.

Il riciclo del vetro consente di ottenere importanti risparmi energetici, poiché, a parità di vetro prodotto, l’utilizzo dei rottami al posto del silicio permette di mantenere temperature inferiori nei forni di fusione; tuttavia il processo di recupero impone il raggiungimento di elevati standard qualitativi riguardo ai materiali raccolti. L’impiego di materiale di bassa qualità che presenta corpi estranei può, infatti, portare al danneggiamento degli impianti e quindi alla sospensione della produzione. Diventano particolarmente importanti perciò le fasi di raccolta e selezione che precedono il riciclo vero e proprio.

L’industria vetraria è una filiera chiusa, nella quale i rottami costituiscono la principale materia prima per la produzione di imballaggi, che costituiscono circa il 75% delle lavorazioni in vetro e sono realizzati dalle vetrerie stesse. L’utilizzo di questi rottami di vetro consente di ottenere rilevanti risparmi energetici anche grazie all’impiego di materiali di risulta del trattamento (ceramiche, porcellane, pietre, frazioni fini) nell’industria ceramica e nell’edilizia.

Le previsioni relative all’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio per il triennio 2012-2014 evidenziano un tasso medio di crescita annuo pari al 2%. Nel 2014 si stima di raggiungere così 1.666.000 tonnellate.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile