08/12/2012 - 10:30

I costi della gestione rifiuti in Italia: con più differenziata i costi scendono

Nella gestione dei rifiuti urbani è diffuso il timore che un aumento delle raccolte differenziate comporti un aumento dei costi della gestione dei rifiuti urbani.

Dalla comparazione dei costi (in euro per abitante/anno e in centesimi di euro al chilogrammo) della gestione dei rifiuti nelle diverse regioni Italiane con diversi livelli di raccolta differenziata, un dato balza agli occhi: in modo generalizzato nelle Regioni con livelli più elevati di raccolta differenziata i costi, sia per abitante/anno sia per chilogrammo, sono inferiori di quelli sostenuti nelle Regioni con raccolta differenziata più bassa.

Ad esempio la Lombardia, con una raccolta differenziata (RD) al 47,4%, ha un costo di gestione dei rifiuti urbani per abitante di 124,5 euro all’anno e un costo al chilogrammo di 24,65 centesimi di euro, mentre la Sicilia, con una RD del 7,3%, ha un costo per abitante di 150,77 euro e al chilogrammo di 29,83 centesimi di euro. Oppure il Veneto, con una RD al 56,7% spende 124,72 euro per abitante e 25,88 centesimi di euro al chilogrammo; il Lazio, con una RD del 17,8% spende 196,82 euro per abitante all’anno e 31,94 centesimi di euro al chilogrammo.

È chiaro che i costi minori sono associati a gestioni più efficienti, infatti, oltre agli introiti prodotti dal conferimento dei materiali delle raccolte differenziate, si ha anche la riduzione dei costi di smaltimento in discarica. Non riciclare, inoltre, non comporta soltanto costi ambientali, perdite di competitività e maggiori costi gestionali, ma anche il rischio di condanne pecuniarie a carico degli Stati membri dell’Unione europea per mancato adeguamento alla normativa discariche.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile