07/12/2012 - 10:35

Rifiuti: record di procedure di infrazione per l'Italia

I costi della cattiva gestione italiana. Il 16 Luglio 2009 è scaduto il termine per adeguare le discariche esistenti ai requisiti della Direttiva 1999/31/CE

La Svezia ha un tasso di conformità con i requisiti della direttiva del 22%, la Finlandia del 47% e l’Italia del 52%. Si registra oltre il 55% di conformità in Grecia, nel Regno Unito e in Portogallo. L’Austria, il Belgio, la Francia, l’Irlanda, la Spagna e il Lussemburgo risultano avere un tasso di conformità pari al 100%. Per la Danimarca non sono riportati i dati relativi alle tre discariche presenti, mentre i Paesi Bassi e la Germania non hanno discariche attive.

Alla fine di Febbraio 2012 l’Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora da parte della Commissione europea per la presenza sul territorio italiano di 102 discariche esistenti non ancora chiuse, né rese conformi alla direttiva. L’Italia, quindi, è venuta meno agli obblighi dell’articolo 14 della Direttiva 1999/31/CE che imponevano agli Stati membri, entro Luglio 2009, di adottare misure di chiusura o di riassetto delle discariche preesistenti all’entrata in vigore della direttiva.

Le discariche di rifiuti che non rispettano la Direttiva 1999/31/CE sono presenti in diverse regioni: Abruzzo (21 discariche), Basilicata (19 discariche), Calabria (4 discariche di cui una per rifiuti pericolosi), Campania (5 discariche), Friuli Venezia Giulia (10 discariche), Emilia Romagna (2 discariche), Liguria (1 discarica per rifiuti pericolosi), Lombardia (2 discariche), Marche (1 discarica), Molise (10 discariche di cui una per rifiuti pericolosi), Piemonte (7 discariche), Puglia (6 discariche), Sardegna (12 discariche), Umbria (2 discariche).

La Commissione ha invitato l’Italia a trasmettere le osservazioni in merito a queste discariche. Il 24 Ottobre 2012 la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e ha chiesto all’Italia il pagamento di una multa di 56 milioni di euro e di un’ammenda giornaliera di 256.819,20 euro per il periodo che eventualmente trascorrerà tra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del Lussemburgo (dopo quella arrivata nell’aprile 2007) e l’effettivo adeguamento ai principi europei della normativa italiana e dei sistemi di gestione delle discariche.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile