30/11/2012 - 11:00

ILVA: avanti con AIA e risanamento dell'impianto

"La strada maestra da seguire per il decreto legge su cui sta lavorando il Governo deve essere la piena applicabilità dell'Aia, l'autorizzazione ambientale integrata, e l'attuazione di un programma urgente per avviare in tempi brevi gli interventi di risanamento, costringendo così l'azienda ad investire tutte le risorse necessarie per l'ammodernamento dell'impianto".
Così il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta il lavoro dei tecnici di Palazzo Chigi che stanno ultimando la bozza del decreto legge Ilva che sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri. "Ci auguriamo - aggiunge Cogliati Dezza - che le rassicurazioni del Premier Monti sul non entrare in conflitto con la magistratura siano davvero perseguite, evitando così una strada sbagliata che l'Esecutivo ha rischiato di intraprendere lo scorso agosto quando in più occasioni si sollevò l'ipotesi di conflitto di attribuzioni tra Governo e magistrati. Non dimentichiamo che senza l'intervento della magistratura non si sarebbero mai definite precise prescrizioni per risanare l'impianto, alla base del sequestro di fine luglio, e non si sarebbe arrivati alla nuova Aia del ministro Clini che archivia la precedente autorizzazione rilasciata dal 2011 dall'ex ministro Prestigiacomo sostanzialmente sotto dettatura dell'azienda".

Intanto viene smentita la notizia pubblicata da Repubblica secondo la quale Corrado Clini, da direttore generale del Ministero dell'Ambiente, avrebbe firmato l'AIA per l'Ilva rilasciata nel 2011 dal Ministro Prestigiacomo. E' notorio che Corrado Clini da direttore del Ministero dell'Ambiente non si occupava di Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) e non ha avuto quindi alcun ruolo in quella rilasciata all'Ilva. Si rileva con rammarico e preoccupazione che ancora una volta, giunti ad un passaggio importante della vicenda Ilva, si diffondano notizie false tese a screditare e delegittimare l'azione del Ministro, come era già accaduto nei mesi scorsi con la diffusione della notizia, anche in quel caso falsa, di una citazione di Clini nelle intercettazioni telefoniche relative all'inchiesta penale. Circostanza a suo tempo smentita dallo stesso procuratore Sebastio.
Tommaso Tautonico
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